Piante grasse: il cacto peloso

cacto peloso

Il Cacto peloso non è in assoluto la pianta grassa più bella che i miei occhi abbiamo mai visto, ma essendo una delle più diffuse in natura, mi sembra giusto dedicarle qualche riga, in modo che i nostri affezionati lettori abbiano tutte le nozioni per una buona e corretta coltivazione.

Cominciamo col dire che si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America del Sud. Generalmente viene coltivata in vaso, ma nel caso venga posta in piena terra, potrà raggiungere altezze di tutto rispetto, alzandosi fino a 2-3 metri.

E’ caratterizzata da un fusto eretto, ricoperto di spine radiali dal colore giallastro, circondate a loro volta da un fitta peluria bianca, specie negli esemplari più giovani. Nel periodo più caldo dell’anno, poi, la pianta produce dei fiori di dimensioni ridotte, che sbocciano di notte e restano per lo più nascosti nella peluria, per poi appassire e lasciare spazio ai frutti che contengono numerosi semi.

Come coltivare al meglio il nostro Cacto peloso in modo che cresca e si mantenga nel migliore dei modi? La collocazione ideale è quella in ambiente riparato, meglio se all’interno di un’abitazione. Nel caso in cui si decida di coltivarlo in una zona con inverni miti, si potrà tentare anche l’impianto in piena terra, ricordando però di porre la pianta in posizione soleggiata.

Le innaffiature, come per la maggior parte delle piante grasse, devono essere moderate in estate e quasi nulle nel periodo più freddo dell’anno, lasciando sempre asciugare il terreno tra un’irrigazione e l’altra. In estate, inoltre, è opportuno aiutare lo sviluppo della pianta con del fertilizzante liquido da aggiungere all’acqua dell’innaffiatura con cadenza settimanale.

Le operazioni di propagazione e di rinvaso vanno effettuate solo in primavera, quando l’aria comincia a scaldarsi e non c’è rischio che le gelate notturne vanifichino in risultato.

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