Capelvenere, la felce d’appartamento

capelvenere

L’Adiantum capillus Veneris, meglio conosciuta come Capelvenere, è una pianta che deve in suo nome alla particolare conformazione “a cascata” del suo fogliame, che ricorda vagamente la capigliatura della dea Venere. Si tratta di una felce appartenente alla famiglia delle Polipodiacee ed originaria del Brasile, che può vivere indifferentemente sia all’aperto che all’interno di un appartamento, purché se ne rispettino le esigenze primarie.

Ha foglie cuneiformi dal colore verde brillante che contrastano con il nero dei rachidi, offrendo uno spettacolo particolarmente apprezzabile per la vista.

Allo stato spontaneo cresce soprattutto in prossimità dei corsi d’acqua, trovando nell’ambiente umido l’habitat ideale per la propria vita. Come detto, però, può essere coltivato sia in casa che in giardino con dei piccoli accorgimenti legati per lo più alla collocazione ed al grado di umidità dell’aria.

Il Capelvenere è una pianta che non ama particolarmente i raggi diretti del sole, prediligendo quindi la collocazione in una zona semi-ombreggiata (o addirittura buia) della casa. Il suo peggior nemico è il freddo intenso ed è quindi opportuno ricoverarla in casa nel periodo invernale o comunque coprirla in modo da evitare che le radici possano seccarsi.

Di fondamentale importanza è l’umidità dell’aria, in quanto l’Adiantum capillus Veneris cresce e si sviluppa nel migliore dei modi solo se trova la giusta quantità di vapore acqueo presente nell’aria. E’ per questo motivo che in casa generalmente si sceglie di collocare tale pianta solo in bagno o in cucina o comunque in stanze dove il riscaldamento domestico non renda l’aria oltremodo secca.

In ogni caso è bene vaporizzare la pianta con una certa frequenza, prediligendo acqua distillata o povera di calcare. Le irrigazioni devono essere abbondanti in estate e nel periodo vegetativo, facendo in modo che il terreno si mantenga umido tra un’innaffiatura e l’altra. In inverno, invece, sarà bene diradare le operazioni, fornendo una quantità minima d’acqua all’occorrenza.

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