Il luppolo, la pianta dai mille usi

luppolo

Il luppolo (Humulus lupulus) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Cannabaceae, che può raggiungere anche i sette metri di altezza; le foglie di questa pianta sono cuoriformi e picciolate, con la parte superiore ruvida e quella inferiore resinosa. È una specie dioica e quindi i fiori sono presenti su individui separati; i fiori maschili sono riuniti in pannocchie, mentre quelli femminili presentano un cono membranoso; entrambi sono di colore verde e la fioritura avviene in estate.

Il luppolo ama gli ambienti freschi e terreni fertili, non a caso cresce spontaneamente vicino ai corsi d’acqua, lungo le siepe e ai margini dei boschi; viene usato soprattutto per la produzione della birra o, meglio, per conferire alla bevanda quel caratteristico sapore amaro; prima del luppolo venivano usate altre spezie, ma questa pianta è migliore perché funge anche da conservante naturale in quando possiede proprietà antibatteriche; inoltre, il luppolo aiuta anche nella tenuta della schiuma e a coagulare le proteine in sospensione nella birra rendendola più limpida.

Il luppolo, e in particolare le sue infiorescenze femminili, vengono usate anche in fitoterapia, in quanto possiede proprietà sedative ed è un ottimo equilibratore nervoso, infatti  è utile per combattere l’insonnia e gli stati di eccitabilità legati al nervosismo.

Grazie alle proprietà aromatiche e al sapore amaro, viene usato anche per stimolare l’appetito, per tonificare lo stomaco e risvegliare le sue funzioni. Il luppolo può essere usato anche come anafrodisiaco nell’uomo.

Il luppolo può essere adoprato anche come diuretico, mettendo a punto una preparazione ottenuta dall’infusione di 5 grammi di fiori in una tazza di acqua fredda per circa 2 ore e filtrando il composto ottenuto. Il luppolo raccolto in primavera può essere usato anche in cucina proponendolo come verdura cotta dopo averlo fatto bollire per circa 10 minuti, o aggiungendolo alle uova per insaporire la frittata.

 

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