Fissato un nuovo obiettivo climatico in Europa entro il 2024

I Paesi membri dell’Unione Europea sembrano aver raggiunto un’intesa cruciale riguardo il nuovo obiettivo climatico per il 2040, sebbene questa sia strettamente condizionata da una richiesta esplicita a Bruxelles: l’urgenza di sviluppare misure robuste a sostegno dei settori industriali chiave. L’accordo formale è atteso per l’inizio di novembre, un tempismo che consentirebbe all’UE di presentarsi alla COP30 in Brasile con un Contributo Nazionale Determinato (NDC) definito.

nuovo obiettivo climatico
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I dettagli sul nuovo obiettivo climatico in Europa per i prossimi 15 anni

L’UE non è riuscita a rispettare la scadenza di settembre, richiesta dalle Nazioni Unite, per approvare il nuovo obiettivo climatico al 2040 e l’NDC al 2035. Divisioni interne hanno rallentato i colloqui, costringendo l’Unione a presentarsi al summit sul clima dell’Assemblea Generale ONU con una semplice “dichiarazione di intenti” invece di un piano ufficiale, a differenza di Paesi come la Cina.

Le trattative sono state complesse, alimentate dalle preoccupazioni di governi come Francia, Polonia e Italia, i quali hanno spinto per una maggiore ponderazione degli obiettivi climatici 2040 e 2035, preoccupati per l’impatto sulla competitività di settori economici e sull’industria manifatturiera nazionale. Nonostante le divergenze, i leader europei si sono impegnati a definire un NDC prima della COP30 di novembre.

La riduzione delle emissioni di CO2 del 2035 dovrebbe posizionarsi in un intervallo compreso tra il 66.25% e il 72.5% rispetto ai livelli del 1990. Questa forbice rispecchia la tensione tra Stati più ambiziosi (come Spagna e Germania), che ritengono l’estremo inferiore troppo debole, e quelli che si oppongono al limite superiore (come la Slovacchia).

In vista del vertice dei leader del 23 ottobre, una bozza di documento conclusivo, visionata da Reuters, conferma l’accordo per procedere con la definizione del target 2040, ma ribadisce con forza la richiesta alla Commissione UE di elaborare “solide misure a sostegno delle industrie”. In particolare, i Paesi europei sollecitano l’Esecutivo a tutelare le industrie ad alta intensità energetica (come acciaio, metalli e chimica) e i settori tradizionali (automobilistico, marittimo e aeronautico), al fine di garantirne la competitività sui mercati globali.

La bozza non specifica nuovi finanziamenti, ma suggerisce idee come la revisione delle tariffe doganali sulle emissioni di carbonio (CBAM) e la potenziale revisione dell’obbligo di eliminare le nuove auto a combustione interna entro il 2035. Infine, il documento auspica che gli obiettivi climatici siano raggiunti in modo “tecnologicamente neutrale”, un’espressione che alcuni Stati utilizzano per opporsi a determinate politiche. Se approvato dai leader, l’obiettivo climatico definitivo sarà ratificato dai Ministri del Clima il 4 novembre, appena prima l’inizio della Conferenza delle Parti in Brasile.

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