L’elevata criminalità ha un impatto anche sull’ambiente

Un dato alquanto preoccupante mostra come oltre l’80% della popolazione mondiale risiede in Paesi con elevata criminalità, con l’Europa che registra l’aumento continentale più significativo. La criminalità organizzata si è trasformata in una forza globale, agile e senza confini, capace di sfruttare le vulnerabilità di governi e aziende, infiltrandosi nei sistemi legali e minacciando la resilienza democratica e la fiducia pubblica.

elevata criminalità
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La relazione tra elevata criminalità ed ambiente

Un report del Segretariato del Consiglio d’Europa, intitolato “Criminalità organizzata: una minaccia crescente per la democrazia”, analizza questa realtà complessa, evidenziando come la malavita rimodelli le economie e si adatti rapidamente ai cambiamenti geopolitici e tecnologici. Particolare attenzione è dedicata alla criminalità ambientale, un settore estremamente redditizio ma difficile da contrastare, che danneggia ecosistemi e salute umana.

Questa include una vasta gamma di reati, come lo smaltimento illecito di rifiuti, le emissioni abusive di sostanze inquinanti, il traffico di specie protette, l’ecomafia, la cementificazione selvaggia e l’abusivismo edilizio. L’impatto di tali crimini è devastante: inquinamento, degrado della fauna selvatica, perdita di biodiversità e ostacolo alla transizione ecologica.

Secondo il rapporto annuale di Eurojust, la criminalità ambientale è la quarta attività criminale più grande a livello globale dal 2016, con un tasso di crescita annuale del 5-7% e perdite stimate tra gli 80 e i 230 miliardi di euro ogni anno. Nonostante la sua portata transfrontaliera, le indagini e le azioni penali in questo campo restano basse rispetto ad altri ambiti.

Per fronteggiare questa minaccia sistemica, l’Unione Europea ha rafforzato il quadro normativo. La nuova direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente, in vigore dal 20 maggio 2024, ha ampliato l’elenco dei reati da nove a venti, introducendo sanzioni più severe. Queste includono reclusione fino a dieci anni per reati dolosi che causano il decesso e multe per le imprese fino al 5% del fatturato mondiale per le violazioni più gravi. Tuttavia, il solo intervento delle forze dell’ordine non basta.

Il Consiglio d’Europa raccomanda un approccio globale e costruttivo, che coinvolga tutti i livelli della società e che miri sia all’offerta sia alla domanda di beni e servizi illeciti. È cruciale ridurre il mercato illecito attraverso campagne di sensibilizzazione, investimenti nell’istruzione e nella prevenzione per rafforzare la resilienza al reclutamento criminale, e il potenziamento di alternative sociali ed economiche, soprattutto nelle aree vulnerabili, per ridurre l’attrattiva delle economie criminali.

Le risposte strategiche al crimine devono abbinare la resilienza strutturale alla modernizzazione delle indagini. Risulta quindi essere fondamentale una modernizzazione investigativa che sfrutti strumenti avanzati come l’analisi basata sull’Intelligenza Artificiale e garantisca l’accesso legale alle prove digitali. Non solo, anche il principio Follow the Money per smantellare le infrastrutture finanziarie criminali, rafforzando i regimi antiriciclaggio e le competenze sulle criptovalute è un aspetto di primaria importanza.

Deve esserci poi una cooperazione transfrontaliera più efficace, potenziando agenzie come Europol ed Eurojust, migliorando la condivisione di informazioni in tempo reale e il riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie. Infine anche la promozione della responsabilità e dell’integrità, combattendo la corruzione che permette alle reti criminali di cooptare le istituzioni e ostacolare la giustizia, deve essere un aspetto primario.

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