Fieno greco, curativo e afrodisiaco

Il Fieno greco o Trigonella è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose ed originaria del Medio Oriente e dell’Africa del nord, particolarmente apprezzata per le sue proprietà officinali.

Allo stato spontaneo cresce nelle zone collinari e sulle coste, ma ben sopporta anche la coltivazione domestica o ad uso industriale nella produzione di profumi.

E’ caratterizzato da un fusto diritto e da foglie ovali e denticolate. I fiori sono di colore bianco-giallastro e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, per poi lasciare posto ai frutti, allungati ed appuntiti.

Come detto, il Fieno greco può anche essere coltivato con ottimi risultati, purché se ne rispettino le esigenze, prima fra tutte quella relativa alla collocazione, esclusivamente in pieno sole. Il clima ideale è quello mite delle nostre latitudini, sebbene durante l’inverno sia consigliato il ricovero tra le pareti domestiche, per evitare che le gelate rovinino irrimediabimente l’apparato radicale.

Le innaffiature devono essere regolari, specie nel periodo più caldo dell’anno, quando la pianta mostrerà spesso dei segni evidenti di sofferenza dovuti alle temperature elevate. Per ottenere risultati migliori, poi, si consiglia una concimazione a base di materiale organico fresco, in modo che la Trigonella possa offrire il meglio di sé in ogni stagione dell’anno.

Ma torniamo alle proprietà officinali, ricordando che il Fieno greco possiede delle caratteristiche ritenute quasi “magiche”, essendo il grado di favorire il ricambio delle cellule. Detto in parole comprensibili a tutti, pare che questa pianta abbia la capacità di far ringiovanire, eliminando il vecchio tessuto e creandone uno nuovo.

Ma non finisce qui, perché la Trigonella ha riconosciute proprietà emollienti, ipogligemizzanti, stimolanti e ricostituenti ed è quindi molto utilizzato nella cura di anemia e denutrizione, oltre che come coadiuvante nella cura della glicemia. E concludiamo con una curiosità: lo sapevate che i semi di Fieno greco, opportunamente trattati, rappresentano anche un ottimo afrodisiaco?