Mirto, non solo un liquore

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Dici Mirto e pensi ad un liquore tipico della Sardegna, dimenticando spesso che dietro quella bontà in bottiglia c’è una pianta utilizzata per diversi scopi, primo fra tutti quello ornamentale, vista la bellezza della fioritura.

Cominciamo col dire che il Mirto è una pianta appartenente alla famiglia delle Myrtacee, largamente diffuso in Corsica ed in Sardegna, sebbene sia facile da trovare un po’ in tutto il bacino del Mediterraneo. Fino agli anni novanta veniva utilizzato per lo più come albero da ornamento, poiché il liquore da esso ottenuto veniva consumato soprattutto nelle zone di origine. Solo successivamente si è pensato al suo utilizzo su larga scala, per via delle crescente richiesta da parte delle aziende produttrici di liquori.

Ma al di là del fine commerciale, il Mirto è una pianta interessante anche dal punto di vista estetico e viene coltivato sia come albero isolato sia nella composizione di siepi dall’aspetto caratteristico.

Le foglie, ovali o lanceolate, sono di colore verde scuro ed emanano un odore gradevole. Ma la vera bellezza della pianta sta nei fiori bianchi, che presentano un elevato numero di stami, e nella comparsa delle bacche dal tipico colore nero-azzurrastro, che danno un tocco di colore all’ambiente circostante nel periodo che va da novembre a gennaio.

Per coltivare al meglio una pianta di Mirto, occorre scegliere un’esposizione soleggiata (anche se non è raro trovare esemplari rigogliosi nel sottobosco, dove l’ombra la fa da padrona) ed un terreno ben drenato. L’innaffiatura deve essere regolare nei periodi più caldi dell’anno, evitando i ristagni idrici che potrebbero compromettere il buono stato dell’apparato radicale. In inverno, invece, è consigliabile diradare le irrigazioni, fino ad arrivare alla sospensione completa.

Il Mirto riesce a difendersi egregiamente dagli attacchi dei parassiti ma, pur essendo abbastanza resistente, nulla può contro le gelate notturne dei periodi freddi. Ed è per questo motivo che dovrete aver cura di proteggere sia le radici che la parte aerea all’arrivo delle prime intemperie.

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