Piante grasse, la copiapoa

Copiapoa atacamensis

Le copiapoa sono un gruppo di cactaceae originarie delle zone desertiche dell’America del sud; devono il proprio nome alla città di Copiapò (nel Cile), dove vennero rinvenuti i primi esemplari. Si tratta di una succulenta molto longeva che si presenta singola e di forma arrotondata “da giovane” e tende a formare gruppi e diventare colonnare con il passare del tempo (comunque non prima dei 10-15 anni di vita).  Il colore delle copiapoa varia a seconda della specie, dal marrone-grigiastro al verde-blu, molte specie producono fiori molto grandi e vistosi, di solito gialli e alcune sono ricoperte da una patina pruinosa.

Fra le specie più belle troviamo:

  • Copiapoa cinerea (spine nere e fiori gialli);
  • Copiapoa solaris (in via di estinzione);
  • Copiapoa krainziana (ricoperta da spine bianche morbide e arruffate);
  • Copiapoa laui (ua specie nana molto piccola che non presenta spine);
  • Copiapoa humilis (produce dei bei fiori gialli, seppure rara in natura è la specie più coltivata).

Quanto alle cure colturali, queste piante prediligono le posizioni molto soleggiate e temono il freddo; il terreno ideale deve essere specifico per cactacee: un miscuglio ben drenato di torba e sabbia con l’aggiunta di pietra pomice. Riguardo le innaffiature, tenete conto del fatto che nel proprio luogo d’origine le copiapoa soddisfano le proprie esigenze idriche grazie alla condensa delle nebbie notturne e sopravvivvono anche a periodi siccità lunghissimi; le annaffiature devono quindi essere sporadiche e in ogni caso solo quando il terreno è asciutto. In inverno possono essere sospese del tutto.

La moltiplicazione delle copiapoa può avvenire per seme o mediante il taglio dei polloni che devono essere interrati in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali solo dopo che la zona dove è stato praticato il taglio si presenta asciutta.

In generale si tratta di piante piuttosto resistenti che solo sporadicamente possono essere attaccate da afidi e cocciniglie, di sicuro le copiapoa temono l’eccesso idrico che causa inevitabilmente marciume radicale.

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