Il Faggio, caratteristiche e varietà

Il Faggio, botanicamente Fagus Sylvatica, conosciuto anche come Faggio europeo è una pianta appartenente alla famiglia delle Fagaceae, originario e presente nella maggior parte dei Paesi dell’Europa occidentale e del nord e in Italia si trova in una vasta area che va dalla Sicilia alle Alpi passando per gli Appennini, mentre non è presente allo stato naturale in Sardegna, anche se vi viene coltivato; il faggio è una pianta molto longeva che può arrivare anche a 150 anni di età.

Fiori di Bach, Beech

Nella terapia con i fiori di Bach, il rimedio Beech (Faggio) è indicato per le persone eccessivamente critiche, intolleranti, piene di pregiudizi. Sono individui inflessibili e autoritari che pretendono moltissimo dagli altri e si infastidiscono per ogni sciocchezza. Sono molto inclini alla collera e, di conseguenza, litigiosi. Vedono solo il lato negativo delle persone e delle cose e per questo motivo sono perennemente insoddisfatti.

Alberi monumentali: il Faggio, le specie più belle e le malattie che lo colpiscono

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Ecco le malattie che più di frequente colpi­scono i faggi:

  • mal del colletto: colpisce le piantine giovani e si manifesta nei mesi estivi con una diffusa clorosi (mancanza di ferro) delle foglie, alla quale fa seguito il completo disseccamento della pianta. Si combatte estir­pando e distruggendo gli esemplari colpiti;
  • marciume radicale: si manifesta general­mente in esemplari coltivati in terreni umidi e compatti. La malattia attacca le radici, che si ricoprono di uno strato più o meno spesso di muffa, con conseguente ingiallimento del­la chioma, caduta prematura delle foglie, disseccamento dei rami. Occorre intervenire ai primi sintomi distruggendo le piante colpite se sono ancora in giovane età, e spargendo sul terreno solfato di ferro, nella dose di mezzo kg per metro quadro. Se invece l’albero è ormai molto sviluppato si  può cercare di guarirlo somministrando ogni settimana un secchio d’acqua in cui siano stati sciolti 10 g di sol­fato di ferro ogni litro;

Alberi monumentali: il Faggio

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II nome scientifico Fagus ha un’origine molto incerta; alcuni botanici ritengono che il no­me derivi dal greco phagò, ossia , con il significato di «albero di cui si può mangiare il frutto». Altri studiosi, invece, affermano che il vocabolo fagus provenga dal greco phag ossia dispensare, il che da­rebbe alle piante di cui ci stiamo occupando il significato di «albero dispensatore di ci­bo».

È opportuno ricordare che i frutti dei faggi, detti «faggiole», costituiscono un prezioso alimento per il bestiame e, in qualche re­gione, essi vengono utilizzati anche a scopo commestibile previo opportuno trattamento che ha per base la tostatura.

Data la mole, questi stupendi esemplari arborei non possono essere impiegati che nei giardini piuttosto vasti, in spazi aperti, battuti dal sole o, comunque, ricchi di aria e di luce. Particolarmente interessante l’im­piego e l’accorta disposizione dei faggi a fogliame colorato che soprattutto in autunno assumono sfumature di eccezionale bellezza.