Fioriture autunnali: la Fitolacca

Al genere Phytolacca appartengono diverse piante erbacee perenni appartenenti alla famiglia delle Phytolaccaceae, originarie dell’Africa, dell’America e dell’Asia. Le piante del genere Phytolacca, o Fitolacca, sono caratterizzate da fusti eretti ed arcuati dal color porpora, che formano dei cespugli ramificati sui quali spuntano, dall’estate fino all’autunno, dei fiorellini bianchi a stelle riuniti in pannocchie. Quando si avvicina la fine della fioritura, sulle pannocchie compaiono delle piccole bacche che, una volta matura diventano violacee o nere.

Nonostante queste bacche siano molto simili agli acini dell’uva, ricordate che tutte le parti della pianta sono velenose; la tossicità della Fitolacca è conosciuta da molto tempo, tuttavia, alcune parti di essa, vengono utilizzate in omeopatia, ovviamente con le dovute precauzioni. Alla Fitolacca vengono attribuiti effetti purganti e depurativi, inoltre, le bacche e le radici possiedono proprietà immunostimolanti e antinfiammatorie. Più comunemente la Fitolacca viene usata per fare i gargarismi contro tonsillite angina.

Prima della scheda con le caratteristiche colturali, eccovi una curiosità sulle origini del nome di questa pianta: Phytolacca deriva dal greco “phyton” che vuol dire “pianta” e dalla radice araba “lakk” che significa “lacca”, con riferimento al succo viola che emettono le bacche se vengono spremute.

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