Lavori di gennaio: preparare il letame per la concimazione

Tra i lavori di gennaio più caratteristici vi è senza dubbio quello relativo alla concimazione. Oggi, in tal senso, parleremo del letame, tentando di eliminare ogni curiosità dalla vostra mente in merito a questo particolare composto organico importantissimo per la fertilizzazione di dii diverse piante, sia da orto che da giardino. Un compendio il cui utilizzo si rende necessario soprattutto quando il terreno è povero di sostanze nutritive.

Il letame, lo ricordiamo, è forse il fertilizzante più efficace da utilizzare, e la letamazione ciclica del terreno è necessaria per mantenerne forte ed inalterata la fertilità. Quando il letame è di buona qualità, è lo stesso terreno a migliorare ed a diventare in grado di rilasciare con la giusta cadenza e quantità le necessarie sostanze per il sostentamento della pianta.

Rispetto al passato ora è un tantino pià difficile procurarsi del letame di buona qualità, a meno che non si abiti in campagna in zone collinari e per tal motivo caratterizzate da una buona agricoltura e da un allevamento non intensivo: non dovete infatti dimenticare che il letame degno di questo nome viene prodotto da stalle tradizionali di bovini alimentati a foraggi freschi ed essiccati e per i quali si usa paglia in abbondanza per la lettiera.

Solo in questo modo le feci e l’urina animale insieme alla lettiera possono formare quel composto che opportunamente trattato si trasforma nel fertilizzante più richiesto in assoluto. Il letame, per raggiungere lo stato di utilizzo necessario all’utilizzo nell’orto ha la necessità di fermentare alcuni mesi in un adeguato ambiente chiamato per questo motivo “concimaia”.

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E’ importante che ogni passaggio avvenga secondo i tempi necessari chimicamente alla corretta trasformazione della materia. Sono diverse le fasi che il letame deve passare prima di poter essere utilizzato e molto differenti tra loro le varie reazioni che compongono la sua modificazione.

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