Orto, preparare il terreno per l’inverno

Quando l’orto ha cessato di dare i suoi frutti e il raccolto è finito arriva il momento di preparare il terreno per l’inverno. Infatti, per eliminare i residui di ortaggi e rendere il substrato accogliente per nuove semine e trapianti bisogna vangarlo prima che le piogge e l’umidità si facciano più intense e lo rendano molto più difficile da smuovere.

Vediamo dunque come procedere:

Per prima cosa il terreno dovrà essere zappato in modo da sminuzzare le zolle di terra ed eliminare le radici, quindi va dissodato in due fasi:

Fase I

Prima vangatura

La prima vangatura consiste nella rimozione delle zolle per una profondità pari alla lunghezza della vanga; scavate una buca, e quindi una seconda; usate quindi la terra così estratta per coprire la prima buca e procedete così  finchè non si è coperta tutta l’area da vangare.

Bulbose da piantare in autunno: il Narcissus cyclamineus

Tra le tante varietà di Narciso, ci piace segnalare il Narcissus cyclamineus, una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Amaryllidacee ed originaria dell’Europa e dell’Africa, particolarmente apprezzata per la forma dei fiori. Questi infatti sono costituiti da una parte interna a forma di corona increspata e da una parte esterna a sei petali, ripiegati all’indietro. Le foglie sono allungate e cilindriche, così come i fusti, che possono raggiungere il mezzo metro di altezza.

Come le altre varietà della stessa specie, il Narcissus cyclamineus è abbastanza semplice da coltivare, purché se ne rispettino le esigenze di luce e temperatura. Se non avete ancora provveduto a mettere a dimora i bulbi, siete ancora in tempo per recuperare e verrete ricompensati da una splendida fioritura in febbraio-marzo.

Fioriture invernali: la Bergenia crassifolia

Tra le tante varietà di Bergenia, una delle più apprezzate e diffuse è la crassifolia, originaria del continente asiatico ed appartenente alla famiglia delle Saxifragacee. E’ caratterizzata da foglie allargate con margine dentato, di colore verde brillante, facilmente riconoscibili proprio per le notevoli dimensioni. I fiori sono riuniti in pannocchie di colore rosa chiaro e fanno la propria comparsa nella stagione più fredda dell’anno (a volte anticipano la fioritura al mese di novembre), per poi far bella mostra di sé fino alla primavera successiva.

E’ una pianta adatta alla decorazione delle aiuole, utilizzata per lo più come tappezzante, sempre per via dell’ampiezza del fogliame. Se si vuole ottenere una bella fioritura nella prossima primavera, si può provvedere in questo periodo alla divisione dei cespi, mettendo a dimora le nuove piantine ed innaffiandole con moderazione.

Peperoncino, come fargli superare l’inverno

Il peperoncino è una pianta annuale che non resiste al gelo; per questo motivo la coltivazione all’aperto è sconsigliabile, soprattutto in quelle zone caratterizzate da un clima invernale particolarmente rigido. Le piante che potranno superare i mesi più freddi sono comunque quelle più robuste che presentano un aspetto sano e sono dotate di un bel numero di foglie sparse su tutta la chioma. Proprio queste dovranno essere poste al riparo già alla fine di settembre in un luogo al chiuso abbastanza luminoso, ad esempio in casa su un davanzale o sulle scale purchè queste siano illuminate da una vetrata e non troppo fredde.

Naturalmente gli esemplari finora coltivati in piena terra dovranno essere trasferiti in un vaso abbastanza profondo, meglio se di coccio, e non dovranno mai mancare loro le cure colturali più adeguate. Le irrigazioni dovranno essere abbondanti e non bisogna mai lasciare il terreno completamente asciutto fra una bagnatura e l’altra, a patto però che il terreno sia ben drenato e che non si formino nocivi ristagni di acqua. L’acqua utilizzata inoltre dovrà essere rigorosamente a temperatura ambiente.

Bulbose da piantare a settembre: la Muscari Macrocarpum

In un capitolo precedente ci siamo occupati del genere Muscari, altamente decorativo ed adatto alla coltivazione in bordure, aiuole e giardini rocciosi. Oggi ci occuperemo di una particolare varietà di questo fiore, la Muscari macrocarpum, appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria dell’Asia e dell’Europa centrale. Si tratta di una pianta caratterizzata da fusti molto corti (non superano i 20 centimetri di altezza), che portano foglie lunghe e nastriformi di colore verde chiaro.

I fiori sono riuniti in pannocchie dal colore giallo o lilla, a seconda della specie, e fanno la propria comparsa nel periodo primaverile, decorando il giardino con delle simpatiche macchie di colore. Se volete circondarvi della magia di questo fiore nella prossima primavera, è proprio questo (settembre-ottobre) il momento di interrare i bulbi, sia in piena terra che in vaso.

Fioriture autunnali: la Nerine undulata

La Nerine undulata è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Amaryllidacee ed originaria dell’Africa del sud. E’ caratterizzata da fusti lunghi e sottili, solitamente privi di foglie, che si allungano fino al mezzo metro di altezza. Le foglie, invece, lineari e di colore verde brillante, rimangono circoscritte all’area basale della pianta, mantenendosi spesso vive anche durante la stagione fredda. I fiori sono nastriformi, formati da sei tepali e riuniti in ombrelle di colore bianco o rosa. Fanno la propria comparsa nella stagione autunnale e durano per diversi giorni, anche se le temperature tendono a scendere considerevolmente.

E’ una pianta che si adatta alla coltivazione in piena terra, laddove le temperature non scendano al di sotto dello zero, nella decorazione di bordure ed aiuole. Volendo, si può coltivare la Nerine undulata in vaso, dove durerà più a lungo, risultando però meno decorativa.

Le bulbose che si riproducono per squamatura

Settembre è il mese giusto per riprodurre alcune bulbose per squamatura. La squamatura è una tecnica di moltiplicazione che si effettua dissotterrando i bulbi e staccandone le squame.

Le squame devono essere dotate di una porzione basale, e quindi bisogna fare attenzione a scegliere quelle meno rovinate; una volta effettuata questa operazione, il bulbo può essere rimesso subito nel terreno. Generalmente, le bulbose che vengono riprodotte per squamatura sono la Fritillaria e il Giglio, ma questo metodo può essere usato anche per altre piante con i bulbi formati da squame.

Come dicevamo, le bulbose che più spesso vengono riprodotte con questa tecnica sono la Fritillaria e il Giglio; la Fritillaria deve essere messa a dimora in autunno, preferibilmente su un terreno drenato e arricchito da materia organica; i bulbi devono essere collocati ad una profondità di circa dodici centimetri. Anche il Giglio deve essere messo a dimora in autunno in un terreno drenato, meglio se esposto al pieno sole; i suoi bulbi devono essere interrati a circa due centimetri di profondità.

Quando moltiplicare le rose

Le rose possono essere moltiplicate a partire da settembre e per il tutto il mese di ottobre con il metodo della talea di ramo. Avete quindi un bel po’ di tempo a disposizione per assicurarvi, negli anni a venire, un roseto bello e vigoroso. Intanto prendete nota del procedimento corretto, che troverete di seguito descritto, per ottenere il risultato sperato.

Scegliete un ramo, tra quelli che si sono formati la scorsa primavera, che abbia ospitato un fiore sano e robusto. Tagliatene una porzione lunga all’incirca 20-30 cm.

Privatelo della punta e di tutte le foglie, escluse quelle terminali facendo attenzione a non danneggiare le gemme.

Dividete il ramo in parti lunghe circa 10 cm.

Interrate le talee di rosa così ottenute in un contenitore ad una profondità di 2-3 cm in un miscuglio di terriccio universale e sabbia in parti uguali.

Lavori di settembre: le orchidee vanno riportate all’interno

Con la fine dell’estate è necessario riportare all’interno le orchidee che avevano trascorso l’estate in giardino; le orchidee, infatti, sono piante di origine tropicale e non sopportano le basse temperature, per cui, con l’arrivo dei primi freddi bisogna fornire loro un ambiente idoneo alle loro esigenze: all’interno, con luce, temperatura e umidità adeguate.

Non tutti i luoghi chiusi, però, sono adatti alle orchidee; ad esempio tenere le orchidee nel sottoscala è meno dannoso del lasciarle all’esterno, ma le esporrebbe comunque alle basse temperature e alle correnti d’aria che potrebbero essere letali per la pianta; se non è possibile portare le orchidee all’interno della casa, optate per una serra riscaldata.

Collocate l’orchidea in una posizione luminosa pur senza esporla direttamente ai raggi del sole; anche i raggi solari filtrati attraverso i vetri sono dannosi, perché potrebbe crearsi un effetto specchio pericoloso per la pianta. Per le orchidee è molto importante anche il livello di umidità, che deve essere sempre alto; questo fattore è difficile da garantire, soprattutto in inverno quando i termosifoni rendono l’aria all’interno dell’appartamento più secca.

Bulbose da piantare in autunno: la Brodiaea

La Brodiaea è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Themidacee ed originaria dell’America del Nord, molto diffusa in tutte le zone a clima temperato del Pianeta. E’ caratterizzata da foglie nastriformi di colore verde scuro e da fusti che raggiungono i cinquanta centimetri di altezza. I fiori sono di grandi dimensioni, blu, bianco o lilla, a seconda della specie, e formati da sei petali.

In genere la Brodiaea si coltiva direttamente a dimora (vista la resistenza alle basse temperature), nella decorazione di bordure ed aiuole, ma anche per formare delle simpatiche macchie di colore. Per la moltiplicazione tramite divisione di bulbi è proprio questo (settembre-ottobre) il momento di intervenire, interrando i bulbilli staccati dalla pianta madre.

Cura delle piante: attenzione ai prodotti lucidafoglie

Le foglie delle piante, quando sono lucide, appaiono ancora più belle, attenzione però, ai metodi che usiamo per lucidarle; in genere, per ottenere l’effetto lucido sulle foglie vengono usati i prodotti lucidafoglie, che però hanno diverse controindicazioni, sia per la salute delle piante che per quella dei bambini e degli animali, che potrebbero venire facilmente a contatto con il prodotto.

I lucidafoglie sono prodotti chimici che, oltre ad impregnare di questa sostanza foglie, fusto e terra, ostruiscono i pori della superficie fogliare, ostacolando la traspirazione e l’evaporazione dell’acqua e causando, così, un ridotto apporto idrico; ovviamente il danno sarà maggiore in base alla quantità di prodotto spruzzato sulle foglie.

Settembre, mettiamo a dimora l’Eranthis cilicica

L’Eranthis cilicica è una pianta rizomatosa appartenente alla famiglia delle Ranunculacee ed originaria dell’Europa e dell’Asia. E’ caratterizzata da fusti piuttosto corti, con foglie palmate di colore verde brillante. I fiori sono giallo-oro con brattee verdi molto sottili, e fanno la propria comparsa nel periodo primaverile, rallegrando il giardino durante il giorno per poi chiudersi di notte o nelle giornate con cielo coperto.

La sua resistenza alle basse temperature la rende particolarmente adatta alla coltivazione in piena terra, anche nelle zone con clima rigido. Perfetta per la decorazione di aiuole, bordure e giardini rocciosi, l’Eranthis cilicica regalerà molte soddisfazioni sia per la facilità di coltivazione che per l’effetto cromatico creato all’interno del giardino.