Erbe aromatiche: l’aneto

aneto

L’aneto (Anethum graveolens) è una pianta aromatica annuale originaria dell’India e della Persia, il cui sapore ricorda quello del finocchio e dell’anice; l’aneto può arrivare fino a 90 centimetri d’altezza, ed è dotato di un fusto eretto con rametti dalle foglie sottili e dai fiori molto piccoli, di colore giallo, riuniti in ombrelle di circa 10 centimetri di diametro.

Dell’aneto vengono utilizzate sia le foglie che i frutti; le foglie servono per insaporire diverse pietanze, tra le quali le insalate, le minestre e il pesce, mentre i frutti, che hanno un sapore piuttosto intenso, vengono poco impiegati da noi, mentre nel Nord Europa sono usatissimi per aromatizzare le pietanze, le marinate e, in particolare, i cetrioli sottaceto.

Per avere foglie fresche di aneto bisogna seminarlo a cadenza mensile durante il periodo estivo, a partire da marzo o aprile, e porlo in un luogo soleggiato con un terreno ben drenato, e fornirgli abbondanti irrigazioni. In genere, in cucina, si usano le foglie fresche, ma possono essere usate anche quelle essiccate o surgelate, anche se perdono parte del loro sapore; i frutti vanno raccolti in agosto, ovvero quando sono già maturati, e conservati in vasi chiusi ermeticamente.

I semi di aneto possiedono caratteristiche terapeutiche simili a quelli del finocchio, e quindi sono utili per curare le infiammazioni della bocca, aiutare a digestione, attenuare i dolori e i gas intestinali; i semi possono essere masticati per combattere l’alitosi e, sotto forma di infuso diventano un ottimo diuretico.

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