Come coltivare il finocchio

Il finocchio (Foeniculum vulgare) è un ortaggio amico della salute e della linea ed è uno dei protagonisti indiscussi delle insalate estive. Quest’ortaggio, appartenente alla famiglia delle Apiaceae, è conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà aromatiche, e pare che la sua coltivazione risalga al 1500.

Il finocchio è povero di grassi, il che lo rende perfetto per le diete dimagranti, mentre è ricco di fibre e di fitoestrogeni, gli ormoni femminili, il che lo rende perfetto per combattere gli effetti della menopausa e della sindrome mestruale. Inoltre, il finocchio possiede anche proprietà diuretiche e depurative, ed perfetto da consumare sotto forma di tisana  Esistono due varietà di questo ortaggio: il finocchio selvatico, che cresce allo stato spontaneo, e il finocchio dolce di produzione orticola

Il finocchio può essere seminato a partire dal mese di giugno, e se vi trovate in regioni a clima temperato potete procedere fino a settembre; il terreno ideale nel quale seminare il finocchio deve essere soffice ed umido. I semi si trovano in tutti i vivai e nei supermercati, in alternativa potere acquistare le piantine già pronte per essere trapiantate.

Piante bulbose: il genere Zephyranthes

Zephyranthes

Il genere Zephytanthes comprende circa venti piante bulbose a foglia caduca, appartenenti alla famiglia delle Amaryllidaceae e originarie dell’America. Ci sono diverse specie di Zephytanthes, ovvero a fioritura primaverile, estiva e autunnale, ma generalmente le più coltivate sono quelle a fioritura estiva o autunnale.

Le piante del genere Zephytanthes vengono chiamate anche gigli della pioggia, in quanto durante l’estate e l’inverno vanno in stasi vegetativa per risvegliarsi con l’arrivo delle prime piogge primaverili o autunnali. I fiori delle Zephytanthes sono molto colorati, ovvero rosa, arancio o bianco, e possiedono una caratteristica forma a trombetta; ai fiori seguono delle capsule contenenti i semi.

Tutte le piante del genere Zephytanthes sono di piccole dimensioni e in genere non arrivano neanche al mezzo metro di altezza. Durante i periodi di riposo vegetativo perdono la parte aerea e le foglie si seccano del tutto.

Piante officinali: la Calendula

calendula

La Calendula Officinalis è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae originaria dell’Europa medicinale. La Calendula si caratterizza per numerosi fiori a forma di margherita di colore arancione o giallo, che spuntano dalla primavera all’estate e che sono commestibili, questi fiori, infatti, possiedono un delicato aroma di limone perfetto per insaporire le insalate o per le tisane.

La Calendula è una pianta dalla mille proprietà, oltre ai suoi fiori commestibili, viene usata in medicina come pianta officinale, in erboristeria e nell’industria cosmetica per produrre creme e trucchi. La Calendula possiede proprietà toniche, diuretiche, astringenti e antispasmodiche; il decotto di fiori e foglie è molto utile in caso di influenza, mentre il vino preparato con questa pianta aiuta contro il mal di denti.

L’olio essenziale estratto dalla Calendula è molto utile per chi ha l’acne o altre impurità cutanee, e può essere utilizzata anche nei bambini contro la dermatite da pannolino; è un valido aiuto sotto forma di tisana contro i dolori mestruali e come crema è un ottimo decongestionante ed idratante.