Alberi e arbusti: ecco la differenza

alberi e arbusti

La distinzione tra alberi e arbusti non è sempre facile da fare e tra le due categorie c’è spesso un po’ di confusione; la cosa certa è che sono fondamentali per l’allestimento di un giardino, sia quando sono usati come bordura, per lo sfondo o addirittura coltivati in vaso.

In via di principio, almeno per fare una prima descrizione, si può dire che gli alberi possiedono un unico tronco, mentre gli arbusti si ramificano alla base; inoltre, gli alberi sono più grandi degli arbusti. Come per ogni tipo di pianta, anche nella scelta di alberi e arbusti bisogna tenere conto della loro zona di appartenenza climatica, in modo da non fargli incontrare difficoltà di adattamento.

Molti alberi e arbusti non amano essere coltivati in vaso, in quanto tendono ad espandersi molto, tuttavia ci sono alcune specie che riescono a vivere anche in un contenitore purché sia di grandi dimensioni, e a patto che il rapporto tra parte radicale e parte aerea, cioè la chioma, sia bilanciato e  controllato da frequenti potature.

Fioriture di fine maggio: la Robinia pseudoacacia

robinia pseudoacacia

La Robinia pseudoacacia

Fioritura: maggio-giugno
Impianto: in primavera
Tipo di pianta: albero a foglia caduca
Altezza max: 25-30 metri

La robinia pseudoacacia è un albero appartenente alla famiglia delle Fabaceae, originario dell’America settentrionale ma molto diffuso anche nei boschi australiani e in quelli europei; la robinia si presenta con il fusto eretto e la chioma molto ramificata, di forma tondeggiante che tende a scomporsi con il passare del tempo; possiede foglie di colore verde chiaro che assumono una tonalità dorata in autunno, cioè prima di cadere. Tra maggio e giugno producono dei fiorellini bianchi molto profumati che in settembre lasciano il posto a lunghi baccelli contenenti dei semi scuri.

Esposizione. La robinia preferisce le esposizioni soleggiate, ma essendo piuttosto resistente si adatta a qualsiasi situazione, tanto che viene spesso usata per l’alberatura stradale in quanto sopporta anche l’inquinamento; non teme particolarmente il freddo, neanche le temperature inferiori allo zero. Gli esemplari giovani devono essere muniti di tutore per non essere rovinati dal vento.

Alberi monumentali: il Faggio

faggio

II nome scientifico Fagus ha un’origine molto incerta; alcuni botanici ritengono che il no­me derivi dal greco phagò, ossia , con il significato di «albero di cui si può mangiare il frutto». Altri studiosi, invece, affermano che il vocabolo fagus provenga dal greco phag ossia dispensare, il che da­rebbe alle piante di cui ci stiamo occupando il significato di «albero dispensatore di ci­bo».

È opportuno ricordare che i frutti dei faggi, detti «faggiole», costituiscono un prezioso alimento per il bestiame e, in qualche re­gione, essi vengono utilizzati anche a scopo commestibile previo opportuno trattamento che ha per base la tostatura.

Data la mole, questi stupendi esemplari arborei non possono essere impiegati che nei giardini piuttosto vasti, in spazi aperti, battuti dal sole o, comunque, ricchi di aria e di luce. Particolarmente interessante l’im­piego e l’accorta disposizione dei faggi a fogliame colorato che soprattutto in autunno assumono sfumature di eccezionale bellezza.