Apion del trifoglio, insetto parassita

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L’apion del trifoglio non è un parassita tra i più importanti che possono colpire i nostri prati, a meno che ovviamente non siano composti in grande maggioranza da questa erbacea. Conosciamo meglio da vicino questo piccolo nemico.

L’apion del trifoglio è un coleottero appartenente all’ordine dei curcolionidi. Esso attacca prevalentemente il trifoglio, ma non disdegna più generalmente anche altre erbacee o addirittura dei piccoli arbusti. E’ un insetto molto piccolo. La sua forma adulta raggiunge a malapena i due-tre millimetri di lunghezza. Il suo corpo è di un nero brillante con i femori e tibie delle zampe anteriori di colore giallastro anche i femori del 2° e 3° paio di zampe sono dello stesso colore e la e la parte basale delle antenne. Le larve al contrario, sono prive di qualsiasi zampa e di colore biancastro. Il loro corpo è arcuato.

Il danno causato dall’apion del trifoglio è differente a seconda della sua forma. Se gli adulti infatti erodono le foglie con facilità, le larve, che in pratica nascono sui fiori, si nutrono degli ovari danneggiando senza rimedio le infiorescenze, fattore questo che ovviamente si sente di più quando il trifoglio e le altre coltivazioni sono da seme. Diverse varietà di apion si accaniscono sui semi, in particolare sulle leguminose e sull’erba medica.

L’apion sverna come adulto nel terreno ed appena giunge la primavera, soprattutto in aprile, esce dai suoi rifugi ed inizia il rituale dell’accoppiamento. Come suggerito precedentemente, le femmine depongono le uova nei capolini del trifoglio che una volta schiuse causeranno grazie alle larve la distruzione dei fiori. Ed è proprio tra i resti del capolino che le larve si impupano. Il ciclo si ripete per almeno due volte nel nostro paese. La lotta contro l’apion del trifoglio è di tipo agronomico e chimico, ma come avrete capito anche voi, si agisce solo in caso di forti infezioni. Quella agronomica passa per la falciatura precoce del prato mentre quella chimica si esegue prima dell’apertura dei fiori.

Photo Credit | Thinkstock

 

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