I nuovi frutteti saranno bassi, pedonali e avranno bisogno di meno chimica

frutteto

Frutteti fanno parte della nostra agricoltura e della nostra tradizione. Ci sono angoli d’Italia diventati famosi anche per i frutti che regala la terra in quella zona, pensiamo alle favolose mele del Trentino Alto Adige o alle ciliegie di Vignola. Si sta ora pensando di rivoluzionare questo tipo di coltivazione, creando dei frutteti a pareti, in modo tale da sfruttare la verticalità. L’altra idea è che i frutteti siano pedonabili, ovvero gestibili a piedi.

 

Questo tipo di struttura sarà importante anche perché permette di ridurre i prodotti chimici impiegati, rispettando così l’ambiente e soprattutto producendo frutti più sani e nutrizionalmente più ricchi. Alberto Dorigoni, responsabile della ricerca agronomica della Fondazione Mach di San Michele all’Adige e capo del gruppo che ha portato a questi risultati, ha così commentato:

Le piante che utilizziamo e che abbiamo modellato sono alte 2,5 -3 metri e hanno uno spessore di 60-100 cm. Quelle tradizionali, invece, a forma di cono, sono mediamente alte 4 metri e larghe 2 metri, ma la produttività rimane paragonabile a quella delle colture tradizionali.

Perché questo tipo di frutteto può ridurre l’impiego di sostanze chimiche? Gli alberi bassi e stretti, per esempio, vengono trattati con operazioni mirate e non spruzzate con sostanze chimiche, che poi si diffondono nell’ambiente. E non è tutto perché le piante possono essere incappucciate da reti multifunzionali poste dopo la fioritura, che annullano quasi l’utilizzo di insetticidi. Anche il diserbo viene fatto meccanicamente senza l’utilizzo di diserbanti. Ciò vuol dire salute per le piante, frutti migliori, ma anche salute per chi lavora nei frutteti, che non è poco.

 

Photo Credit | Thinkstock

 

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