Camelie, come sono giunte fino a noi?

camelia origine

La leggenda vuole che le camelie siano giunte in Europa nella seconda metà del ‘700 ad opera di un gruppo di mercanti inglesi del tutto inconsapevoli del reale valore del proprio carico. Questi infatti rimasero inebriati dall’aroma del tè, che viene ottenuto dalle foglie della Camellia sinensis, e chiesero di portare con sè alcuni esemplari di questa pianta. Solo una volta giunti in patria si accorsero però che era stata data loro un’altra varietà di camelia, di grande valore ornamentale ma del tutto priva di ogni proprietà aromatica, la Camelia japonica. La nuova pianta riscosse comunque molto successo tra i loro compatrioti e si diffuse come ornamentale.

Il primo esemplare di camelia giunse invece in Italia alla fine dell’800 e attualmente è ancora possibile ammirarlo al Giardino Inglese della Reggia di Caserta. Proprio da questo discenderebbero, per riproduzione da seme, le prime varietà di camelie a fiore rosso. Fu quindi nell’800 che la camelia ebbe la sua massima diffusione in Italia e in Europa con la nascita, a Milano, Genova e Firenze, di numerosi vivai specializzati nella sua coltivazione; tuttavia, inspiegabilmente, questo magnifico fiore finì nel dimenticatoio all’inizio del ‘900, forse a causa della scarsità di specie profumate e per la relativa limitatezza delle tonalità di colore disponibili.

Fioriture estive: l’Erythrina crista galli

L’Erythrina crista galli è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabacee ed originaria dell’America centrale, molto apprezzata per la particolarità della sua fioritura. E’ caratterizzata da un fusto eretto e spinoso, con chioma ampia e disordinata. Le foglie sono ovali ed appuntite, di colore verde brillante, perenni o decidue a seconda della varietà e del clima. I fiori sono di colore rosso vivo e compaiono sui rami nel periodo estivo, rallegrando l’ambiente esterno con forme molto particolari e lasciando poi il posto a baccelli di colore nero.

E’ una pianta che si adatta perfettamente alla coltivazione in piena terra, essendo resistente alla basse temperature. Generalmente viene utilizzata nella decorazione di parchi e giardini pubblici e privati, ma la si può allevare anche in vaso, dove non raggiungerà altezze considerevoli.

Piante bulbose: il genere Zephyranthes

Zephyranthes

Il genere Zephytanthes comprende circa venti piante bulbose a foglia caduca, appartenenti alla famiglia delle Amaryllidaceae e originarie dell’America. Ci sono diverse specie di Zephytanthes, ovvero a fioritura primaverile, estiva e autunnale, ma generalmente le più coltivate sono quelle a fioritura estiva o autunnale.

Le piante del genere Zephytanthes vengono chiamate anche gigli della pioggia, in quanto durante l’estate e l’inverno vanno in stasi vegetativa per risvegliarsi con l’arrivo delle prime piogge primaverili o autunnali. I fiori delle Zephytanthes sono molto colorati, ovvero rosa, arancio o bianco, e possiedono una caratteristica forma a trombetta; ai fiori seguono delle capsule contenenti i semi.

Tutte le piante del genere Zephytanthes sono di piccole dimensioni e in genere non arrivano neanche al mezzo metro di altezza. Durante i periodi di riposo vegetativo perdono la parte aerea e le foglie si seccano del tutto.

Coltivare le Impatiens in appartamento

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Abbiamo già visto che le Impatiens, o piante di vetro, non resistono ai rigori invernali; è per questo motivo che molte specie, seppure perenni, vengono trattate come annuali. Tuttavia, se coltivate in vaso, le specie o gli ibridi perennanti possono essere poste al riparo in casa al sopraggiungere dei primi freddi. Vediamo quindi quali accorgimenti è necessario adottare per far sì che le nostre Impatiens superino l’inverno e ritrovino tutto il proprio vigore la primavera successiva.

L’ambiente che ospita le Impatiens dovrà essere sufficientemente luminoso; queste però non dovranno mai ricevere la luce diretta del sole. La temperatura ideale è compresa fra i 18 e i 22 °C in appartamento, mentre in serra la temperatura minima atta a garantire la loro sopravvivenza si aggira intorno agli 8-10 °C. Allo scopo di prevenire l’insorgenza di malattie fungine si dovrà procedere alla “pulizia” della pianta mediante l’eliminazione di rametti e germogli che appaiono sofferenti.

Piante officinali: la Calendula

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La Calendula Officinalis è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae originaria dell’Europa medicinale. La Calendula si caratterizza per numerosi fiori a forma di margherita di colore arancione o giallo, che spuntano dalla primavera all’estate e che sono commestibili, questi fiori, infatti, possiedono un delicato aroma di limone perfetto per insaporire le insalate o per le tisane.

La Calendula è una pianta dalla mille proprietà, oltre ai suoi fiori commestibili, viene usata in medicina come pianta officinale, in erboristeria e nell’industria cosmetica per produrre creme e trucchi. La Calendula possiede proprietà toniche, diuretiche, astringenti e antispasmodiche; il decotto di fiori e foglie è molto utile in caso di influenza, mentre il vino preparato con questa pianta aiuta contro il mal di denti.

L’olio essenziale estratto dalla Calendula è molto utile per chi ha l’acne o altre impurità cutanee, e può essere utilizzata anche nei bambini contro la dermatite da pannolino; è un valido aiuto sotto forma di tisana contro i dolori mestruali e come crema è un ottimo decongestionante ed idratante.

Piante da appartamento: il Plectranthus

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Il Plectranthus è una pianta appartenente alla famiglia delle Labiate ed originaria di Africa, Asia ed Oceania, molto apprezzata per la bellezza del suo fogliame. Si presenta come una pianta strisciante o ricadente, tanto che spesso viene utilizzata per la coltivazione in vasi sospesi, dove mostrerà il meglio della sua bellezza. E’ caratterizzata da fusti quadrangolari, che portano foglie ovali o arrotondate, con margine intero o seghettato a seconda della specie.

Le varietà più apprezzabili dal punto di vista estectico sono il Plectranthus oertendahlii, detto anche Edera svedese (con foglie verde scuro attraversate da venature di colore chiaro) ed il Plectranthus nummularius, caratterizzato da foglie cerose di colore verde brillante e venature rosse. In ogni caso, si tratta di una pianta di facile coltivazione, da tenere in casa o in giardino, laddove le temperature invernali non scendano al di sotto dei 10°C.

Coltivare le Impatiens in giardini e terrazzi

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Della coltivazione delle Impatiens in vaso vi abbiamo già detto; naturalmente è questa l’unica soluzione di cui disponiamo se vogliamo coltivarle in balconi e terrazzi e non disponiamo di un giardino. Sapete già quindi che dovrete prestare molta attenzione alla scelta del vaso, alla frequenza delle innaffiature e all’accostamento delle specie. Adesso, invece, vedremo tutto ciò che c’è da sapere per coltivare con successo le Impatiens in piena terra a cominciare dalla progettazione dell’impianto.

Poichè le Impatiens difficilmente superano l’inverno è bene porle a dimora dove non lasceranno vuoti troppo evidenti durante i mesi più freddi, ad esempio ai piedi di alberi e arbusti; in alternativa è possibile utilizzarle per la creazione di bordure e margini la cui “estinzione” non rappresenterà un problema nè estetico, nè pratico. Per ottenere macchie di colore di grande effetto possiamo anche realizzare accostamenti con altre piante annuali stando bene attenti che abbiano le medesime esigenze in fatto di esposizione.

Piante da appartamento: il Rhoeo

roheo

Il Rhoeo è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Commelinacee ed originaria dell’America centrale e dell’India. E’ caratterizzata da foglie rigide poste in posizione verticale, che tendono a formare una sorta di cespuglio. Molto particolare è il colore del fogliame, verde brillante o striato sulla pagine superiore e rosso-porpora su quella inferiore. I fiori sono bianchi, di modeste dimensioni, con brattee violacee a forma di barca.

Viene coltivata come pianta da appartamento, non tollerando le basse temperature, anche se nella stagione estiva si può tentare la collocazione all’esterno delle mura domestiche, in una zona ombreggiata del giardino. Tra le specie più spettacolari ricordiamo il Rhoeo spathacea (o discolor), molto diffuso alle nostre latitudini e di facile coltivazione.