Piante grasse, il saguaro

saguaro

Il nome comune della Carnegiea gigantea è saguaro, ed è un cactus a crescita lentissima ma molto longevo, originario dell’America settentrionale e centrale; la sua crescita è veramente molto lenta: può impiegare anche 30 anni per raggiungere il metro d’altezza. Il seguano è una pianta colonnare che inizia a ramificare una volta raggiunti i 150 o 200 centimetri. Queste pianta possiede 15 o 20 costulature poco profonde e spine grigie, in primavera produce grandi fiori bianchi molto profumati ai quali subentrano dei fiori rossi e oblunghi contenti molti semi neri.

Essendo abituato al clima desertico, il saguaro predilige le posizioni soleggiate; teme il freddo tanto che le temperature inferiori ai 4°C provocano danni irreparabili alla sua salute, e quindi necessario tenerlo in casa per tutto l’autunno e l’inverno.

Queste piante non necessitano nemmeno di annaffiature abbondanti, basta bagnarle ogni 15 o 20 giorni, facendo attenzione che il terreno sia asciutto tra un’innaffiatura e l’altra, e comunque vanno sospese in inverno. Durante il periodo vegetativo è bene aggiungere un po’ di concime per cactacee all’acqua delle annaffiature una volta al mese.

Il terreno ideale per coltivare il saguaro è quello ricco di sabbia e di materiale grossolano per garantire un buon drenaggio. La moltiplicazione di questa succulenta avviene per seme in autunno, le piantine germinano rapidamente ma la crescita è molto lenta; una volta che saranno cresciute abbastanza da poter essere maneggiate, il che vuol dire anche dopo due o tre anni, devono essere piantate in contenitori singoli. Per quanto riguarda i parassiti che possono infestarla, gli attacchi più probabili sono quelli da parte della cocciniglia, degli afidi e del ragnetto rosso; inoltre, eccessive annaffiature possono provocare marciume.

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