Bouquet di ortensie, minigerbere, calle e margherite

 

“È tutto ciò che ho da offrire oggi –
Questo, e il mio cuore accanto –
Questo, e il mio cuore, e tutti i campi –
E tutti gli ampi prati –
Accertati di contare – dovessi dimenticare –
Qualcuno la somma potrà dire –
Questo, e il mio cuore, e tutte le Api
Che nel Trifoglio dimorano.”

E.Dickinson

Nei fiori stretti da nastri, nei profumi e nei colori,  è racchiuso l’ultimo omaggio che il futuro marito consegna all’amata prima delle nozze. Quello, e il suo cuore accanto: saranno i fiori più amati, e lei li stringerà tra le mani per tutto il giorno. Il bouquet è il frutto di una serie di tradizioni che si sono sovrapposte e mescolate nel corso dei secoli. In origine, era composto dalle aromatiche, soprattutto il mirto – la vera “pianta dello sposalizio”, il sempreverde che già nell’antica Grecia era simbolo dell’amore, della bellezza e dell’energia vitale –  che venivano scelte per il potere che si riteneva avessero di allontanare gli spiriti maligni che potevano incombere sulla felicità della coppia.

Composizione floreale artistica e vivace

In occasione dell’inaugurazione della una mostra collettiva “Fuori centro massimo” presso lo spazio gestito dall’associazione culturale Spazio Vergani Uno di Varese ho realizzato questa composizione floreale, colorata e caratterizzata da un aspetto poco rigoroso e un po’ scomposto, che ben si addice, secondo il clichè, a un ambiente creativo e artistico.

festa dei fiori appuntamento primulacco 21 aprile 1 maggio

Festa dei Fiori, appuntamento a Primulacco dal 21 aprile al 1°maggio

festa dei fiori appuntamento primulacco 21 aprile 1 maggioDal prossimo 21 aprile, fino al 1°maggio, si svolgerà a Primulacco di Povoletto, in provincia di Udine, la 39esima Festa dei Fiori, un appuntamento tra i più pittoreschi e variegati della primavera italiana in ambito florovivaistico. Al suo interno, infatti, non solo è possibile visionare una mostra permanente di fiori e mobili da giardino ma si può godere di tutta una serie di attività d’intrattenimento.

Significato dei fiori: la margherita

La margherita è forse il fiore più semplice e genuino nel quale possiamo imbatterci semplicemente camminando per un prato.  Spontanea nel nostro paese, il suo significato varia spesso a seconda del luogo e dei tempi. Va ricordato che si tratta di uno dei fiori più antichi dei quali si abbia notizia. La sua origine, diversi reperti ci aiutano in questo senso, risale a circa quattromila anni fa: ceramiche e forcine d’oro per i capelli decorati da margherite sono state ritrovate in Egitto e presso l’isola di Creta.

Fiori, ora diventano virtuali con KeBouquet

I fiori sono belli e da sempre considerati un ottimo regalo perché densi di significato, importanti nella composizione e soprattutto gradevoli alla vista. Quante volte siamo rimasti letteralmente folgorati da uno stupendo mazzo di fiori messo in vetrina da un vivaio e ci siamo rammaricati di non poterlo acquistare per regalarlo ad una persona a noi vicina? Inutile negarlo, tante volte. Ora in nostro aiuto, se si vuole, viene la tecnologia. Possiamo regalare un mazzo di fiori digitale con Kebouquet.

Non storcete il naso, è vero che noi preferiamo quelli veri e profumati, da poter toccare con le dita, ma se amiamo i fiori dobbiamo poter esplorare tutte le possibilità, reali e virtuali, che gli stessi ci danno.

Il matricale o partenio

Partenio

Il partenio (Chrysantemum Parthenium), noto anche con il nome di matricale o amareggiola, è una specie appartenente al genere Chrysantemum della famiglia delle Asteraceae o Compositae. Si tratta di una specie perenne che viene coltivata però come annuale; fiorisce da Giugno a Settembre e si presenta del tutto simile a una piccola margherita: ha un portamento cespuglioso e raggiunge un’altezza compresa fra 30 e 70 centimetri, le foglie, ricoperte da una leggera peluria, sono di colore verde pallido ed emettono un odore acre; i fiori bianchi o gialli raggiungono i due centimetri di diametro.

Le amareggiole si prestano alla coltivazione in giardini rocciosi, bordure e aiuole ma crescono bene anche in vaso purchè all’aperto in balconi e terrazzi. Non temono il freddo e anche se in inverno la chioma appare completamente disseccata ci sono buone probabilità che rifiorisca la primavera successiva. Tra le varietà maggiormente diffuse a scopi ornamentali troviamo la Lemon ball, a fiori gialli, la Golden ball, a fiori bianchi o gialli, la Ball’s Double White, a fiori bianchi doppi utilizzata per fiori recisi, la Snow Puffs, ideale per la coltivazione in vaso, la Aureum, caratterizzata dal colore delle foglie giallo oro, la White Bonnet che forma cespugli alti fino a 75 centimetri.

Margherite “pompon” e la primavera diventa una festa

margherite pompon

Imparentate con le umili pratoline dei campi, di cui abbiamo parlato già altre volte, questi simpatici fiorellinei dalla forma così buffa, hanno fiori morbidi e pieni che vanno dal bianco candido al porpora sgarginate e brillante, e sono facilissime da coltivare!

Occhieggiano ovunque in questa stagione sui banchetti del mercato e nei chioschi dei fioristi: sil loro nome è “bellis perennis’ ‘ e catturano l’occhio grazie ai teneri fiori a forma di pompon bianchi, rosa e porpora. Come dicevamo prima, sono estremamante fscili da coltivare, non sono altro, infatti, che le varietà ornamentali delle timide pratoline bianche e gialle dei campi, chiamate anche margherite comuni.

Questo simpatici e allegri fiorellini, fioriscono per tutta la primavera, crescono all’aperto (al sole o in mezz’ombra), ma possono essere tenute anche in casa, a patto che la temperatura non sia troppo alta e l’aria non eccessivamente secca.

Le margherite, miti e leggende

daisies

In primavera i prati si vestono spontaneamente di un candido manto bianco puntellato da piccoli pois gialli, stiamo parlando delle margherite, fiori molto delicati e semplici che provengono dal lontano Tibet con una storia molto antica e ricca di curiosità.

La nomenclatura Margherita (comunemente detta anche Pratolina ) nell’antica lingua tibetana indica la vita che rifiorisce, la perla, ma anche la capanna. Infatti la forma di questo fiorellino ricorda la struttura delle capanne circolari tibetane, viste dall’alto: il tetto centrale fatto di paglia gialla e il contorno di pietre bianche, ben disposte tutto intorno. In Inghilterra si chiama Daisy che deriva da Day’s eye, occhio del giorno, giacché al tramonto si chiude, per riaprirsi all’alba.

In Scozia si chiama Bairwort, erba dei bimbi, che in quel paese usano farne ghirlande. A questo fiorellino sono legati molti miti e leggende: in Germania per esempio è detta Marienblumchen, fiorellino di Maria, una leggenda narra infatti, che Essa si punse un dito mentre cuciva e il sangue diede colore alle pratoline. Nella mitologia nordica il fiore è sacro a Ostara, dea della primavera e il re di Francia S. Luigi, portava un anello con i tre simboli che più amava: il crocifisso per la religione, il giglio per la Francia, la margherita per la moglie, Margherita d’Anjou.