Le margherite, miti e leggende

daisies

In primavera i prati si vestono spontaneamente di un candido manto bianco puntellato da piccoli pois gialli, stiamo parlando delle margherite, fiori molto delicati e semplici che provengono dal lontano Tibet con una storia molto antica e ricca di curiosità.

La nomenclatura Margherita (comunemente detta anche Pratolina ) nell’antica lingua tibetana indica la vita che rifiorisce, la perla, ma anche la capanna. Infatti la forma di questo fiorellino ricorda la struttura delle capanne circolari tibetane, viste dall’alto: il tetto centrale fatto di paglia gialla e il contorno di pietre bianche, ben disposte tutto intorno. In Inghilterra si chiama Daisy che deriva da Day’s eye, occhio del giorno, giacché al tramonto si chiude, per riaprirsi all’alba.

In Scozia si chiama Bairwort, erba dei bimbi, che in quel paese usano farne ghirlande. A questo fiorellino sono legati molti miti e leggende: in Germania per esempio è detta Marienblumchen, fiorellino di Maria, una leggenda narra infatti, che Essa si punse un dito mentre cuciva e il sangue diede colore alle pratoline. Nella mitologia nordica il fiore è sacro a Ostara, dea della primavera e il re di Francia S. Luigi, portava un anello con i tre simboli che più amava: il crocifisso per la religione, il giglio per la Francia, la margherita per la moglie, Margherita d’Anjou.

Nella tradizione cattolica indica la “bontà d’animo” ed è per questo motivo che è associato a Maria. Scientificamente troveremo la margherita sotto il nome di “Bellis perennis” dal latino bellus che significa grazioso; e anche al suo nome scientifico “Bellis” che è legata una storia mitologica: Bellis infatti, figlia del dio Belus, un giorno, mentre danzava con il suo fidanzato, attirò l’attenzione del dio della primavera, il quale invaghitosi della fanciulla tentò di strapparla al fidanzato, che spaventato di perdere l’amata reagì in modo molto violento scagliandosi contro la divinità. La Fanciulla per non guardare quel cruento massacro, chiuse gli occhi e si trasformò in una margheritina.

In ultimo è curioso sapere che i prati ne sono pieni in quanto il suo secreto la rende inappetibile agli animali e facendola macerare in acqua se ne ricava un liquido che agisce come antiparassitario.

9 commenti su “Le margherite, miti e leggende”

  1. Ragazzziii!!! è importanteee…sono un ragazzo di 13 anni, oggi mentre giocavo a pallone , nel mio giardino, mi accorsi di una “strana margherita” ebbene si ….ho trovato 3 margherite in una,… mi potete dire se esiste questa rarità oppure è solo un problema di genetica… magari tre margherite sono cresciute tutte su un punto e si sono fuse assieme.. grazie…..

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