Piante da appartamento: la Tolmiea menziesii

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La Tolmiea menziesii è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Saxifragaceae originario dell’America settentrionale e centrale, dal portamento strisciante e tappezzante; i suoi fusti sono sottili e ramificati, con grandi foglie di colore verde chiaro, che tendono a cadere durante l’inverno; d’estate produce piccoli fiori dallo scarso valore ornamentale.

La Tolmiea preferisce le posizioni ombreggiate, quindi cresce bene anche in appartamenti poco luminosi; per mantenere rigogliosa questa pianta, il terriccio va tenuto sempre umido, anche se bisogna evitare di lasciare acqua nel sottovaso; in modo da aumentare l’umidità ambientale, ogni tre o quattro giorni è necessario vaporizzare le foglie.

Eichornia crassipes, ovvero il giacinto d’acqua

giacinto d'acqua

L’Eichornia crassipes, meglio conosciuta come giacinto d’acqua è una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Pontederiaceae, originaria del Brasile, ma diffusa come pianta selvatica in molte zone subtropicali. Il giacinto d’acqua si propaga molto velocemente, tanto che sta creando dei problemi ambientali per il suo carattere di pianta infestante; proprio per questo, se desiderate coltivarlo, è opportuno farlo in laghetti chiusi, anche se in Italia non sono stati registrati problemi.

Quest’acquatica possiede stoloni carnosi, foglie cuoiose tenute alte sulla superficie dell’acqua, e fiori di colore blu-viola con macchie gialli, disposti a spiga, che spuntano in primavera.

Duchesnea indica, ovvero la falsa fragola

Duchesnea indica

Duchesnea indica è il nome botanico di una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Rosacee, meglio conosciuta come falsa fragola o fragola matta, che molto spesso viene confusa con la Fragaria vesca.

La falsa fragola è stata portata in Italia dall’Asia nell’800 come curiosità botanica all’Orto Botanico di Torino, e poi si è diffusa in tutto il territorio italiano privilegiando le zone poco assolate sia in pianura che in altitudine.

Torba, che cos’è e a cosa serve

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La torba è un materiale organico molto usato per la coltivazione delle piante ornamentali, che deriva dalla decomposizione, in ambiente freddo e umido, di alcune specie vegetali acquatiche; come formazione carboniosa, la torba ha poco potere calorifero. Contiene meno fosforo e potassio rispetto al letame e, per questo motivo, viene considerata più un ammendante che un concime, ovvero un miscuglio che migliora le caratteristiche del terreno.

La torba è una sostanza acida con un ph che si attesta intorno a 4, infatti se si vuole usarla al naturale deve essere corretta con del carbonato di calcio in modo da diminuirne l’acidità, anche perché la maggior parte delle piante, escluse quelle acidofile, richiedono un ph compreso tra 5,5 e 6.

Parassiti delle piante: la Lymantria dispar

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La Lymantria dispar, meglio conosciuta semplicemente come Limantria oppure Bombice dispari, è una farfalla appartenente alla famiglia delle Lymantriidae, che si nutre di piante da frutto e di specie ornamentali e forestali.

Gli esemplari maschi adulti sono color nocciola, mentre le femmine sono bianche; le larve sono pelose e di colore grigio con due serie di tubercoli blu seguiti da due serie di tubercoli rossi, che una volta mature possono raggiungere gli 80 mm di lunghezza.

Come dividere il rabarbaro

rabarbaro

Come anticipato ieri nel post ad esso dedicato, la durata di una pianta di rabarbaro è di diversi anni, ma affinché conservi tutto il sui vigore, è necessario dividere il ceppo ogni cinque anni. Questa operazione può essere effettuata ad inizio primavera, ma ancora siete in tempo, soprattutto se abitate in una regione fredda. Vediamo come fare.

Quando spuntano i primi boccioli di rabarbaro vuol dire che è arrivato il momento di fare la divisione; praticate un taglio verticale con un colpo di vanga affilata; dopodiché estraete dalla terra tutto il ceppo di radici. Una volta estratto il ceppo posatelo a terra con delicatezza o sopra il tavolo da lavoro.

Erbe aromatiche: il rabarbaro

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Il rabarbaro, il cui nome scientifico è Rheum officinale, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Polygonaceae, che cresce spontaneamente in Europa e in Asia. Le piante appartenenti al genere Rheum, che sono circa 60, sono caratterizzate da un rizoma carnoso e da cespi che possono raggiungere altezze anche di tre metri.

Il rabarbaro è una pianta molto antica, pare addirittura che venisse coltivata in Asia già 2700 anni avanti Cristo; il suo nome attuale lo dobbiamo ai Greci che al sostantivo “ra” che indicava questa erbacea, aggiunsero l’aggettivo “barbaron”, ossia coltivato in terre barbare. Il rizoma di questa pianta possiede un caratteristico sapore amaro dalle ha proprietà aromatiche e medicinali, ovvero è in grado di stimolare l’appetito e le funzioni digestive.

Fisicamente, il rabarbaro possiede grossi gambi rossastri che vengono usati in cucina per confezionare marmellate, foglie grandi di colore verde con sfumature rosse, e fiori giallastri, verdi o rossi che spuntano in estate. Il terreno ideale per questa aromatica è quello leggero e sciolto; predilige le esposizioni sol beggiate o a mezz’ombra. Per quanto riguarda le annaffiature, esse devono essere regolari, e gli va fornito del concime organico; inoltre, ogni cinque anni le piante di rabarbaro vanno divise per essere più produttive.

Come piantare la Fragaria vesca

fragaria vesca

Abbiamo già parlato della Fragaria vesca, ossia della fragola di bosco che cresce spontaneamente nelle maggior parte delle nostre regione; queste piantine sono molto facili da coltivare in piena terra e producono all’incirca 100 o 150 grammi di frutta. Adesso è il momento giusto per piantarle.

Innanzi tutto scegliete un posto poco assolato durante le ore calde e lavorate bene il terreno togliendo tutte le erbacce, e compattate la superficie del terreno con un rullo. A questo punto potete piantare la Fragaria lasciando un metro tra un filare e l’altro e circa 40 centimetri tra una piantina e l’altra; in questa operazione è importante che il colletto della pianta affiori dal terreno.

La Pistia, ovvero la lattuga d’acqua

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La pistia è una pianta acquatica, perenne e galleggiante appartenente alla famiglia delle Araceae originaria dell’America; comunemente viene chiamata lattuga d’acqua per la forma dei suoi ciuffi che ricordano i cespi di lattuga, con foglie spesse, spugnose e dalle profonde nervature. Dai cesti partono delle lunghe radici nere che galleggiano sott’acqua. In primavera, al centro delle rosette di foglie sbocciano dei piccoli fiori bianchi di poco valore ornamentale. Le piante di pistia tendono a colonizzare tutta la superficie acquatica a loro disposizione.

La pistia galleggia sul pelo dell’acqua quindi non risente del tipo di terreno presente sul fondale; per porle a dimora basta appoggiarle sul pelo dell’acqua; per evitare che le si ingialliscano le foglie è consigliabile aggiungere all’acqua del concime specifico per piante acquatiche, sempre che nel corso d’acqua non siano presenti dei pesci.

Fragaria vesca, ovvero la fragola di bosco

fragaria vesca

La Fragaria vesca è il nome botanico della fragola di bosco, che si distingue dalle specie ibride per il fatto di avere un frutto piccolo e morbido; da qui l’appellativo vesca che in latino significa molle. La Fragaria è una pianta erbacea appartenete alla famiglia delle rosacee che cresce spontanea nei sottoboschi italiani e che raggiunge solitamente i 20 centimetri di altezza. In primavera e in estate produce dei piccoli fiori a cinque petali di colore bianco, e, sempre nello stesso periodo produce anche i frutti rossi, punteggiate da semi.

Le fragole di bosco sono commestibili, anche se per la coltivazione in genere vengono usate altre varietà di fragaria, in genere ibridi che producono frutti più grandi.

La Fragaria ama i luoghi freschi e ombreggiati, per questo il loro habitat naturale è il sottobosco; non temono il freddo anche se le gelate possono seccare la pianta. Predilige i terreni soffici e sciolti, umidi e freschi, costituiti in gran parte da materia organica, che quindi, se coltivate gli va fornito sotto forma di terriccio.

Piante acquatiche: il giunco

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Il Juncus effusus, meglio conosciuto semplicemente come giunco, è un cespuglio acquatico perenne diffuso nelle zone umide di molti Paesi; vive soprattutto nelle acque pulite di fiumi e laghi, anche se non è raro trovarlo nei pressi di acquitrini.

Il suo nome deriva dal latino jungere, ossia legame, in riferimento all’uso che veniva fatto dei fusti flessibili della pianta; nei paesi dell’Europa del nord e del centro, veniva usato il midollo contenuto nei fusti per fare lo stoppino delle candele.

Silene, ovvero il muschio fiorito

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Il genere silene comprende diverse piante erbacee perenni, annuali e biennali, appartenenti alla famiglia delle Coriophyllaceae e originarie dell’Asia, dell’Africa e dell’Europa. In Italia vengono coltivate soprattutto, e come annuali, le specie perenni con portamento strisciante o prostrato, e proprio per questo vengono definite muschio fiorito. Queste specie formano dei cespugli di altezza compresa tra i 15 e i 30 centimetri, che a primavera fino ad estate inoltrata producono dei piccoli fiori a cinque petali di colore rosa, bianco o lilla.

Il muschio fiorito ha bisogno di essere coltivato in un terreno ricco di materia organica e ben drenato; predilige le posizioni semi ombreggiate, ovvero quelle esposte al sole per qualche ora al giorno, teme il freddo e quindi in inverno va riparato in serra o in un ambiente riscaldato.

Piante da appartamento: l’Hypoestes sanguinolenta

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L’hypoestes sanguinolenta è una pianta appartenente alla famiglia delle Acantacee originaria del Madagascar; si tratta di una pianta di piccole dimensioni, dalle foglie piccole e sottili, conosciute per la loro particolare pigmentazione marmorizzata verde scuro e rosa; ha la forma di un cespuglio e raramente supera i 60 centimetri di altezza; fiorisce dalla fine dell’estate fino alla fine dell’inverno.

L’hypoestes sanguinolenta è una pianta molto elegante e facile da coltivare; l’unico accorgimento da osservare è quello di togliere i fiori quando spuntano, perché, oltre a non essere decorativi, le tolgono energia. Ama molto gli ambienti caldi, ma non la luce diretta del sole, non tollera le temperature fredde e va protetta dalle correnti d’aria.

L’Abutilon, ovvero l’acero da fiore

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L’Abutilon è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Malvaceae, originario dell’America del sud; questa pianta possiede fusti molto ramificati e una chioma densa, con grandi foglie dal colore verde chiaro; in natura l’abutilon può raggiungere anche i due o tre metri di altezza, mentre se coltivato in vaso si mantiene di dimensioni piuttosto contenute. In primavera inoltrata produce dei fiori campanulati e penduli, di colore giallo, arancione e rosso; esistono anche gli ibridi dai colori rosa e azzurro.

Dopo i fiori spuntano i frutti, ovvero delle piccole bacche che resistono anche durante i mesi invernali. Il nome abutilon deriva da un termine arabo che veniva usato per indicare le piante con caratteristiche simili alla malva; comunemente, è chiamato anche acero da fiore per forma delle sue foglie.

L’abutilon fiorisce molto se posto in posizione soleggiata; va bene anche la mezz’ombra, purché vi arrivino i raggi del sole per almeno 4 ore al giorno; teme le temperature fredde, e quindi d’inverno va ricoverato in casa oppure in serra; da notare, però, che gli esemplari coltivati in appartamento spesso fioriscono anche in inverno.