I concimi utilizzati in agricoltura

concimi usati agricoltura

Quali sono i concimi utilizzati in agricoltura? E’ una domanda che qualsiasi persona che abbia la necessità di coltivare degli ortaggi prima o poi si trova a porsi. Correggere le “anomalie” del terreno attraverso i fertilizzanti può essere utile, ma come regolarsi in tal senso?

Per normalizzare il terreno e portarlo ai parametri necessari per le nostre coltivazioni possiamo lavorare sia con concimi naturali o di sintesi, proprio come per i fiori, anche se a differenza di ciò che facciamo con questi ultimi, nel caso delle colture ortive siamo costretti ad utilizzare sostanze che non ci rechino danno una volta che ci troviamo ad ingerire i nostri ortaggi. Partiamo da una nozione base che dobbiamo comprendere. Quando utilizziamo dei fertilizzanti chimici naturali, noi tendiamo a ricreare nel terreno la presenza di tre condizioni che naturalmente si svolgono in migliaia di anni:la macinazione,la flottazione e la calcinazione. Ad ognuno di questi aspetti, prodotti dall’erosione del vento, la separazione dei sali minerali e le reazioni organiche complesse (come quelle ad esempio di una eruzione lavica, N.d.R.) corrisponde un particolare tipo di concime a base di azoto, fosforo o potassio. Ecco quindi che entrano in gioco i fosfati naturali teneri, i carbonati di calcio e magnesio e i sali potassici: e si tratta solamente di piccoli esempi.

I concimi ternari NPK vengono correntemente utilizzati anche se in dosi decisamente minori se rapportati a quanto gli stessi vengono invece impiegati per la coltivazione di fiori. A seconda della composizione del terreno, in agricoltura vengono preferiti fertilizzanti basati esclusivamente su uno dei tre elementi. Pensiamo all’azoto organico o al salino potassico derivato dall’estrazione dello zucchero della barbabietola. Ma in ogni caso dovete essere sicuri della composizione del vostro terreno, e delle giuste dosi da utilizzare. Lo volete un consiglio? Se dovete concimare il vostro terreno, preferite dei fertilizzanti di tipo naturale come lo stallatico, il letame o il compost. Non vi è rischio di sbagliare.

Puntate su elementi naturali, privi di effetti collaterali e decisamente più gestibili.

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