Innesto a gemma: le fasi

Parliamo ancora di innesti. La pratica dell’innesto, come ben sapete, è delicata e non adatta ad un fai da te “estemporaneo”. E’ sempre bene acquisire la tecnica da un agronomo se si tratta di alberi da frutto, o da un operatore specializzato, un vivaista, se parliamo di piante più delicate o fiori. Oggi concentriamo la nostra attenzione sul capire come preparare il porta innesto e la marza da impiantare in caso di innesto a gemma.

Si tratta, lo ripetiamo, di un lavoro molto delicato, che necessita di una manualità precisa e dell’utilizzo di strumentazione adeguata.  Preparare un portainnesto in maniera corretta è basilare per l’intera riuscita dell’operazione. La prima cosa da fare è limitare la ferita del portainnesto ad una grandezza di circa 2-3 cm. Ricordiamo infatti che questa tipologia di innesto si usa esclusivamente su piante giovani dal diametro non esteso, a differenza dell’innesto a triangolo, effettuabile anche su rami di discrete dimensioni.

Per praticare l’incisione bisognerà scegliere un posto  nel tronco dotato di una corteccia liscia e priva di nodi alla estremità del fusto per gli alberi e sulla base, ovvero a pochi cm dal terreno per gli arbusti. La ferita dovrà avere una forma di T e con molta delicatezza bisognerà staccare la sfoglia di corteccia con la spatola dedicata senza ovviamente strapparla.

Come preparare la marza da impiantare? Prima di tutto bisogna sfogliare il ramoscello da impiantare lasciando i piccioli delle foglie avendo cura sia di eliminare la base che l’estremità dello stesso, rispettivamente troppo grande e troppo piccola per l’innesto.  Dopodiché bisognerà tagliare la gemma dallo stesso, infilando la lama dell’innestatoio sotto la corteccia. L’innesto dovrà essere di pari misura del taglio portainnesto dato che dovrà essere inserito sotto la corteccia scalcata dello stesso.

Effettuata questa operazione vanno riaccostati i lembi della ferita con delicatezza ed il tutto deve essere legato con della rafia e protetto con il mastice adeguato.