Tecniche di moltiplicazione: la propaggine

propaggine

La propaggine è una tecnica di moltiplicazione analoga alla margotta, la cui differenza da essa consiste nel fatto che nella margotta il substrato viene innalzato fino al ramo, mentre nella propaggine è il ramo di idonea lunghezza che viene piegato fino a raggiungere il suolo e interrato per un piccolo settore scortecciato.

Le piante che possono essere moltiplicate tramite propaggine sono quelle legnose rampicanti, come i gelsomini, e gli arbusti non rampicanti purché con rami molto flessibili, come le eriche e gli oleandri. Nella propaggine, i rami vengono piegati in modo che una parte di essi possa essere interrata ad una profondità di 10 centimetri; il tratto di ramo ricoperto viene ancorato al terreno, precedentemente alleggerito con torba e sabbia, con due forcelle che dovranno riemergere dalla terra.

In superficie, è opportuno porre, sulla porzione di ramo interrato, una lastra di pietra, che ha il compito di mantenere il più a lungo possibile l’umidità del terreno e di proteggere la propaggine da incauti passaggi. Questa tecnica di moltiplicazione va effettuata a fine inverno, in modo da recidere la nuova piantina nell’autunno successivo; in questo periodo di tempo il terreno deve essere mantenuto fresco e annaffiato periodicamente.

Alla propaggine semplice, cioè quella che vi abbiamo appena illustrato, si affianca la propaggine multipla; dal punto di vista tecnico il procedimento è uguale a quello della propagazione semplice, si differenzia solo per il fatto che il ramo da moltiplicare viene interrato e fatto uscire dalla terra più volte con un andamento tortuoso. Inoltre, nella propaggine multipla, tra un interramento e l’altro vengono fatte affiorare dal terreno due coppie di foglie.

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