Piante rampicanti: l’Akebia quinata

akebia

Se avete l’esigenza di ricoprire un muro o una rete di recinzione e volete al tempo stesso circondarvi di magnifici colori oltre al verde delle foglie, l’Akebia quinata può rispondere perfettamente ai vostri bisogni e regalarvi un spettacolo gradevole per gran parte dell’anno.

E’ una pianta appartenente alla famiglia delle Lardizabalacee ed originaria di Cina, Giappone e Corea, molto apprezzata alle nostre latitudini per via della curiosa fioritura.

E’ caratterizzata da foglie composte a loro volta da tre foglioline con margini dentati e da infiorescenze dalla forma particolare e dal colore rosa purpureo, riunite in racemi, che offrono il meglio della loro bellezza nel periodo primaverile.

L’Akebia quinata generalmente viene coltivata come rampicante, ma può regalare dei notevoli risultati anche se lasciata libera di espandersi come tappezzante, per coprire angoli morti del giardino o zone di difficile coltivazione.

Per ottenere una pianta da invidiare basta seguire poche e semplici regole, a partire dalla collocazione in pieno sole. In realtà può crescere e svilupparsi anche in zone particolarmente ombreggiate, ma in questo caso sarà molto difficile poterne ammirare la fioritura.

Tollera egregiamente il freddo invernale ed è in grado di resistere a temperature inferiori allo zero, anche senza l’ausilio di pacciamature e coperture. L’unica esigenza dell’Akebia nel periodo invernale è quella legata alla concimazione, da effettuarsi con stallatico maturo, che verrà poi sostituito con del fertilizzante liquido in primavera.

Le irrigazioni devono essere regolari nei primi mesi di vita della pianta, lasciando che il terreno si asciughi completamente tra un’innaffiatura e l’altra. In seguito la pianta tenderà a provvedere in modo autunomo ai propri bisogni, chiedendo l’intervento umano solo in caso di prolungata siccità.

La propagazione avvieve per talea semilegnosa, utilizzando un terriccio misto di torba e sabbia, o per propaggine nel periodo autunnale, incidendo i rami e lasciandoli radicare nel terreno.

Lascia un commento