Piante bulbose: l’Ammocharis

L’Ammocharis è una splendida bulbosa appartenente alla famiglia delle Amaryllidacee ed originaria delle zone a clima temperato del Pianeta. E’ costituita da foglie carnose a forma di cucchiaio, di colore verde chiaro o grigio-verde. I fiori sono imbutiformi e fanno la propria comparsa all’inizio dell’autunno, rallegrando il giardino di ombrelle rosa o rosse. Può essere coltivata tranquillamente in piena terra, essendo una pianta resistente sia al caldo che la freddo, ma anche l’allevamento in vaso regalerà delle belle soddisfazioni, con uno spettacolo di colori pronto ad esplodere in tutta la sua bellezza.

Non richiede cure particolari e, una volta piantata, basterà ricordarsi solo di innaffiarla di tanto in tanto, più spesso nella stagione estiva. Se volete rallegrare il vostro giardino con delle Ammocharis senza recarvi direttamente in un vivaio, date un’occhiata ai siti seguenti e troverete tutte le indicazioni per l’acquisto di questa ed altre bulbose: bulbi.efiori.com e www.bakker-it.com.

Le piante ossigenanti per il laghetto

Le piante ossigenanti costituiscono uno degli elementi indispensabili per il laghetto da giardino poichè sono in grado di mantenere l’acqua stagnante pulita e ossigenata; la loro presenza permette non solo ai pesci e agli altri animali di sopravvivere ma conferisce anche al nostro piccolo bacino artificiale un aspetto gradevole. Vediamo quindi un elenco delle principali specie adatte a questo scopo:

Egeria densa

Egeria densa è una pianta acquatica a crescita piuttosto rapida le cui foglie si mantengono sotto il pelo dell’acqua, a fuoriuscire in superficie sono invece i piccoli fiorellini bianchi. E’ molto utilizzata come pianta da acquario.

Oronthium acquaticum (Clava d’oro)

Oronthium acquaticum, noto anche con il nome di clava d’oro, presenta lunghe foglie cerose di colore verde bluastro che galleggiano sull’acqua. In primavera produce infiorescenze costitituite da un robusto stelo bianco lungo 30-40 centimetri, sormontato da fiorellini gialli. Predilige le posizioni ombreggiate o semi ombreggiate.

Le piante più strane del mondo: il Dracunculus vulgaris

Abbiamo già dedicato un capitolo alle piante più strane del mondo, offrendovi un’ampia panoramica (anche fotografica) delle specie di maggior impatto visivo. Tra queste, una delle più diffuse è il Dracunculus vulgaris, appartenente alla famiglia delle Aracee ed originaria dell’area mediterranea. Allo stato naturale è possibile ammirarlo in Grecia, in Turchia, nell’area dei Balcani e nel Peloponneso, mentre in Italia la sua diffusione va lentamente scemando.

Ciò non vuol dire però che non lo si possa coltivare in ambiente domestico, dove mostrerà il meglio della sua bellezza a partire dal periodo primaverile, quando dai tuberi si sviluppano delle infiorescenze costituite da una spata contenente piccoli fiori. Ad una simile bellezza corrisponde purtroppo un odore nauseabondo, che serve alla pianta per attirare gli insetti ed imprigionarli. La coltivazione del Dracunculus vulgaris non presenta difficoltà particolari e si adatta alle esigenze di chi ha poco tempo da dedicare al giardinaggio. Di seguito trovate come sempre le cure culturali.

La raccolta delle angurie e dei pomodori

Agosto è il mese durante il quale si raccolgono le verdure dell’orto le cui piante sono state curate durante l’anno, e in particolare le bietole, le carote, le angurie, le zucchine, i pomodori e molti altri ortaggi. Se il momento della raccolta può sembrare un atto semplicissimo, per alcuni frutti sono necessarie alcune accortezze, come ad esempio nel caso di anguria e pomodori.

L’anguria deve essere raccolta nel momento in cui matura, perché eventuali ritardi nel raccolto provocano un aumento degli zuccheri che gli fa perdere la sua originaria croccantezza. Per capire quando è arrivato il momento di raccogliere il cocomero ci sono due sistemi infallibili: osservare quando la pruina, ovvero quella specie di cera che riveste i frutti e che li rende impermeabili, scompare, e quando il penducolo che porta il frutto si secca e la buccia che dà sulla terra ingiallisce.

Dopo il raccolto l’anguria si conserva per circa tre settimane a patto che si trovi in un luogo umido e con la temperatura stabile.

Serissa, ideale come bonsai

La Serissa è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Rubiacee ed originaria dell’Asia meridionale. E’ caratterizzata da fusti eretti e rugosi di colore marrone chiaro, che portano piccole foglie lucide, ovate ed appuntite. I fiori sono costituiti da cinque petali bianchi o rosati e fanno la propria comparsa in primavera, per restare poi sulla pianta fino all’estate inoltrata.

Si può coltivare in piena terra, ma solitamente viene allevata in vaso, dove darà vita a fantastici bonsai fioriti da collocare all’interno delle mura domestiche. Non richiede cure particolari (a parte la giusta potatura) ed è destinata a vivere anche per molti anni, a patto che si trovi la giusta collocazione. Per concludere, ricordiamo che la Serissa viene spesso detta foetida, per via dell’odore intenso che emana allo sfregamento delle foglie.

Fioriture estive: la Dimorfoteca

Il genere Dimorphoteca comprende una serie di piante erbacee annuali o perenni appartenenti alla famiglia delle Compositae, originarie del Sud Africa, note per la bellezza e l’abbondanza dei loro fiori a forma di margherita; queste piante sono adatte ad essere coltivate nei giardini rocciosi, nelle aiuole e nelle bordure, anche se possono cresce tranquillamente in vaso.

Le piante di Dimorfoteca si caratterizzano per cespi di foglie molto densi dai quali spuntano dei fusti che portano i fiori simili alle margherite di colore bianco, rosa, giallo e rosso, che fioriscono in primavera fino alla fine dell’estate. Durante l’inverno la Dimorfoteca tende ad ingiallire e ad andare in riposo vegetativo per poi rispuntare in primavera.

Tra le specie più coltivate e diffuso ci sono la Dimorphotheca sinuata e la Dimorphotheca pluvialis a coltivazione annuale, e la Dimorphotheca aurantica e la Dimorphotheca barbariae a coltivazione perenne. La particolarità di questa pianta consiste nel fatto che i fiori si aprono con il sole e si richiudono al tramonto, e nelle giornate nuvolose non si aprono nemmeno.

Bulbose estive: le Tricyrtis

Le Tricyrtis sono piante bulbose poco conosciute, che però regalano una fioritura estiva molto abbondante e prolungata; il genere Tricyrtis appartiene alla famiglia delle Liliaceae ed è composto da quindici specie e circa cento varietà.

Iniziamo con un po’ di storia; le Tricyrtis giunsero in Europa nella metà dell’800 grazie al direttore del Giardino Botanico di Calcutta, che le aveva trovate sull’Himalaya; nonostante alla particolare forma a stella dei fiori, queste piante sono rimaste sempre poco note, nonostante siano resistenti e adatte ad essere coltivate anche in terreni umidi o difficili da porre a coltura.

Botanicamente, le Tricyrtis sono piante erbacee perenni e bulbose, che durante l’inverno perdono la parte aerea e che nel periodo estivo garantiscono un’abbondante e duratura fioritura; in genere formano cespugli dal portamento arrotondato di circa 40 o 50 centimetri di diametro, di altezza non superiore ai 90 centimetri, con fusti arcuati, foglie di colore verde lucido e fiori la cui forma stellata ricorda quella delle orchidee; i colori tipici dei fiori di Tricyrtis sono il bianco e il giallo, con la punteggiatura in colorazione a contrasto.

Fioriture estive: l’Amaranthus

L’Amaranthus è una pianta appartenente alla famiglia delle Amarantacee ed originaria dell’America del sud, coltivata ormai in tutte le zone a clima temperato per la bellezza del fogliame e delle infiorescenze. E’ caratterizzata da fusti eretti e ramificati, che portano foglie ovali ed appuntite di colore verde intenso o rosso porpora, a seconda della varietà. I fiori sono sono allungati e piumosi e fanno la propria comparsa nel periodo estivo-autunnale, per colorare l’ambiente circostante di rosso, arancio o giallo.

Trattandosi di una pianta resistente alla basse temperature, si può azzardare anche la coltivazione in piena terra, in modo da ottenere un alberello di 100-120 centimetri. Ricordiamo infine che l’Amaranthus può essere utilizzato come fiore reciso o essicato.

Piante da appartamento: la Begonia tamaya

La Tamaya è una particolare varietà di Begonia, molto apprezzata per la caratteristica fioritura. Appartiene alla famiglia delle Begoniacee ed è originaria dell’America del sud ed in particolare del Brasile, da dove poi si è diffusa in tutte le zone a clima mite del globo terrestre.

E’ una pianta caratterizzata da fusti di colore verde chiaro, dai quali partono le foglie allungate ed appuntite con margine dentellato. Generalmente il colore del fogliame è verde brillante, ma non è raro trovare esemplari con macchie o punti di colore bianco o argenteo. La bellezza della pianta è però rappresentata dalla fioritura, costituita da grappoli penduli di colore rosato, che regalano un simpatico spettacolo per diversi mesi nel corso dell’anno.

La Begonia tamaya si coltiva in appartamento, ma nella stagione calda si può anche tentare la collocazione all’esterno delle mura domestiche, facendo in modo che non riceva l’irradiazione diretta del sole nelle ore più calde della giornata.

Piante carnivore: la Nepenthes ventrata

La Nepenthes ventrata è una pianta carnivora ottenuta dall’incrocio della Nepenthes ventricosa e della Nepenthes alata, originaria della Malesia e delle Isole Filippine ed appartenente alla famiglia delle Nepenthacee. E’ caratterizzata da fusti piuttosto corti, con foglie allungate ed appuntite dal colore verde chiaro. All’estremità delle foglie si sviluppano i cosiddetti ascidi di colore verde-rossastro, che rappresentano delle vere e proprie trappole per gli insetti. All’interno di questi “bicchieri”, infatti, si forma una sostanza mielosa che attira gli insetti e li cattura, impedendogli di risalire.

Viene coltivata per lo più in appartamento come pianta ornamentale, ma si rivela anche molto utile proprio per la sua capacità di liberare l’ambiente circostante dagli insetti. Per la particolare conformazione, è preferibile allevarla in vasi sospesi, che ne mettano in risalto l’aspetto ricadente.