Pessima la qualità dell’aria a Napoli secondo recenti studi

Non sono positivi i risultati sulla qualità dell’aria a Napoli secondo recenti studi. I Medici per l’Ambiente (ISDE) lanciano un grido d’allarme drammatico su Napoli, sostenendo che l’eccessivo flusso turistico, noto come overtourism, sta contribuendo a una crisi sanitaria aggravata da livelli di inquinamento atmosferico record. La sezione metropolitana dell’ISDE (guidata da Marfella, Virgili, Costanzo, Amitrano, Santonicola, Napolitano ed Esposito) ha rilasciato una nota basata sui dati rielaborati dal Progetto ARIA di ISDE Italia, che attingono alle rilevazioni ufficiali dell’Arpa Campania.

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Tutti i dettagli sulla qualità dell’aria a Napoli oggi

I risultati sono sconcertanti: alla fine di novembre 2025, Napoli si è attestata come la città metropolitana più inquinata d’Italia, registrando un eccesso “stratosferico” di biossidi di azoto (NO2​). L’ISDE Napoli attribuisce questa situazione critica non tanto al traffico veicolare privato, quanto all’impatto di due infrastrutture chiave: il Porto e l’Aeroporto di Capodichino.

La tutela della salute dei cittadini napoletani, secondo l’ISDE, è stata “sistematicamente dimenticata”. I numeri parlano chiaro. Dal 1° gennaio a fine novembre 2025, Napoli ha registrato oltre 180 giorni di sforamento del solo biossido di azoto (NO2​), contro i 55 di Milano.

Il totale dei giorni di sforamento per tutti gli inquinanti monitorati (PM10, PM2.5, NO2​, Ozono) ha superato i 309 giorni (contro i 301 di Milano e i 244 di Torino).

L’ NO2​ è un inquinante con una “potentissima azione pro-infiammatoria” che colpisce in particolare l’apparato cardiocircolatorio. A livello medico, questi livelli di inquinamento non solo spiegano l’eccesso nazionale di infarti, ictus e altri incidenti cardiovascolari acuti registrati a Napoli, ma contribuiscono anche all’aumento dei casi di cancro, specialmente al polmone. Inoltre, complicano significativamente polmoniti, broncopolmoniti e influenze (specialmente nel picco invernale), con esiti mortali nei soggetti più fragili, oltre a provocare asma in tutte le fasce d’età. La conseguenza diretta è l’esplosione per sovraffollamento degli studi medici, degli ospedali e dei Pronto Soccorso cittadini.

I Medici per l’Ambiente lamentano che questi dati oggettivamente gravissimi siano “ignorati dalle autorità e dai media locali“. Per questo, non possono attendere la chiusura dell’anno per procedere con informative e denunce.

L’ISDE rivolge un invito urgente al Sindaco di Napoli, al Prefetto, al Presidente dell’Ordine dei Medici e agli organi di informazione affinché prendano atto della gravità della situazione. L’obiettivo è organizzare incontri istituzionali per definire interventi indispensabili e non più procrastinabili.

Tali interventi non possono limitarsi al blocco del traffico privato delle auto diesel, ma devono agire con urgenza sui principali fattori inquinanti:

Porto di Napoli. Garantire tempi certi e brevi per l’elettrificazione delle banchine, un progetto già previsto e finanziato dal PNRR, che è cruciale per bloccare i fumi H2​4 delle grandi navi.

Aeroporto di Capodichino. Delocalizzare il traffico aereo intra-cittadino, deviandolo verso l’Aeroporto di Grazzanise, descritto come “già pronto e vuoto”, contestando la mancanza di controllo nello sviluppo dell’attuale scalo, in cui il Comune metropolitano detiene una quota minoritaria (12%) della Gesac.

In conclusione, l’ISDE sottolinea che “Livelli cosi alti ed eccezionali di biossidi di azoto, mai raggiunti a Napoli,” stanno danneggiando gravemente la salute pubblica e saturando le strutture ospedaliere. L’eccezionale traffico turistico, con i suoi annessi di “Feste, Fritture e Farmaci,” non può essere visto con leggerezza: l’ISDE conclude che, in queste “condizioni eccezionali” di compromissione dell’aria, l’overtourism “uccide”.

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