Piante officinali spontanee: caratteristiche e proprietà

Le piante officinali, sono piante estremamente benefiche per l’organismo: dai loro estratti, si ricavano sostanze che hanno funzione terapeutica. Queste preziose specie vegetali, hanno proprietà balsamiche, lenitiche, antifungine, antibatteriche, calmanti, depurative e addolcenti. Le piante officinali sono tantissime, e spontanee: ogni pianta ha una peculiare proprietà terapeutica e per questo, può essere annoverata in questa specie di piante medicamentose. Le piante officinali, più conosciute sono: l’alloro, l’arnica, l’aloe, il basilico, il ribes nero, la malva, la melissa, il coriandolo, il timo, l’ortica, la salvia, la passiflora, la lavanda, l’eucalipto, l’eufrasia. Queste sono solo alcune, tra le piante officinali conosciute.

 

Esiste una sostanziale differenza tra piante officinali ed erbe officinali: alle prime, fanno riferimento gli alberi da fusto, mentre ala seconda categoria, appartengono tutte le specie di erbe che hanno fiori o piccole foglie dalle proprietà medicamentose. Le piante officinali spontanee, crescono naturalmente, senza coltivazione: ogni parte della pianta può essere considerata importante e utile. I fiori, le foglie, i semi, la corteccia, le radici. Dagli estratti di questi, si può ottenere una sostanza benefica dalle proprietà curative.

 

La raccolta, va effettuata con estremo criterio, perché le piante officinali possono essere confuse con piante ed erbe velenose, di cui l’estratto può essere tossico e in alcuni casi letale per l’organismo. La conoscenza delle caratteristiche della pianta è di fondamentale importanza nella fase di raccolta. A seguito di quest’ultima, diventa necessario procedere alla conservazione delle sostanze nutritive, mediante metodologie e tecniche specifiche. Gli estratti possono essere conservati in diversi modi:

Essiccazione: le foglie e i fiori, ma anche le radici e il legno della corteccia, può essere conservato mediante questo processo, che favorisce la conservazione mediante la tecnica della ventilazione e del calore. In questo modo, le parti della pianta possono essere utilizzate come tisane e decotti per esempio.

Idroliti: è il processo contrario all’essicazione. Si estraggono le proprietà nutritive mediante l’acqua ottenendo cosi sostanze idrosolubili.

 

Sciroppi: l’estratto delle piante, viene realizzato in una soluzione viscosa con acqua e zucchero. Come i decotti e le tisane, in cui gli estratti della pianta vengono disciolti in acqua, cosi allo stesso modo, anche gli sciroppi vanno ingeriti.

-La tintura madre, è una sostanza che si realizza con piante officinali, da cui si possono ricavare altre tipologie di sostanze.

 

Alcune di queste piante possono essere coltivate, ma bisogna però prestare attenzione al terreno, alla temperatura, al clima, alle fasi di irrigazione. E’ consigliabile scegliere le officinali spontanee, che hanno proprietà benefiche e mediche.

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