Piante medicinali: la Valeriana

La Valeriana officinalis è un arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Valerianacee, originario delle zone boscose dell’Europa e anche del nord America. Il nome di questa pianta deriva dal latino “valere”, che significa “rigoroso, sano”; la valeriana possiede uno sviluppo cespuglioso e può raggiungere anche i due metri di altezza per 80 centimetri di diametro.

Fisicamente si caratterizza per le foglie di colore verde brillante dalla forma lanceolata e dai piccoli fiori rosa o bianchi che spuntano in estate. La valeriana cresce spontaneamente nelle regioni a clima temperato, tuttavia può essere coltivata anche in giardino, in quanto si sviluppa senza bisogno di cure eccessive: si adatta a tutti i tipi di terreno, anche se preferisce quelli pesanti e neutri, cresce bene sia se rimane esposta al sole che in mezz’ombra, ama i climi temperati, ma resiste anche alle basse temperature. La riproduzione della valeriana avviene in primavera o in autunno per divisione della pianta, oppure in primavera per semina.

La valeriana è nota per le sue proprietà calmanti, tanto che le sue virtù vengono riconosciute anche dall’Agenzia italiana del farmaco, la quale classifica i medicinali a base di valeriana come sedativi che operano sul sistema nervoso centrale.

Tutte le specie di valeriana contengono oli essenziali, flavonoidi e alcuni alcaloidi; la valeriana viene assunta per contrastare i seguenti disturbi:

  • insonnia
  • nervosismo e palpitazioni
  • attacchi di panico e tremori
  • crampi addominali
  • emicrania da stress

La parte della valeriana che viene utilizzata di più è il rizoma, sia fresco che essiccato, che viene raccolto in autunno da piante di almeno due anni d’età; il rizoma va lavato accuratamente e lasciato asciugare all’aria.

Anche le foglie della valeriana sono piuttosto usate, e la raccolta va effettuata in autunno quando la pianta ha concluso il suo ciclo vegetativo. Di solito, la valeriana non viene usata allo stato naturale perché ha un odore poco gradevole, bensì assunta sotto forma di compresse, estratti, tinture oppure infusi. Generalmente, la valeriana non viene utilizzata dall’industria cosmetica.  

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