Acanto, fioritura estiva

acanto fioritura estivaL’acanto è una pianta appartenente alla famiglia delle Acantacee. Essa conta in tutto circa 20 specie che nelle regioni mediterranee nascono spontanee fin dall’antichità, pur essendo l’acanto una fioritura originaria principalmente dell’Africa Occidentale e delle paludi salate dell’Asia Minore.  Le sue origini così varie hanno fatto si che riuscisse a propagarsi con facilità nelle zone più temperate d’Europa.

La specie più diffusa generalmente è l’Acanthus Mollis, conosciuta popolarmente anche come “branca ursina” ed “acanto molle“. Nel nostro paese è particolarmente diffusa nelle regioni Toscana e Sicilia. Si tratta di una pianta erbacea di tipo perenne, ricca di fogliame e in grado di raggiungere con facilità il metro di altezza. Le sue foglie, molto grandi, riescono a raggiungere anche i 60 cm di lunghezza. Il loro aspetto è caratterizzato da un colore verde inteso e lucido. Più generalmente sono fortemente incise e spinose in modo più o meno accentuato a seconda della specie.

I fiori, molto belli e colorati tenuamente sono riuniti in spighe alte che si staccano elegantemente dal fusto. La loro colorazione varia dal bianco al porpora passando per un tenue rosa. La fioritura piena avviene nel periodo estivo, momento in cui, nelle zone dove cresce spontanea o coltivata, si raggiungo le condizioni naturali ed nutritive per la stessa. Quando parliamo di acanto parliamo di una pianta che mal sopporta le temperature basse dei nostri inverni. La semina avviene verso la fine dell’inverno o in primavera.

Solitamente viene utilizzata per decorare gli angoli dei giardini, ma appaiono soddisfacenti anche le colture in vaso, a patto che quest’ultimo non sia largo meno di 40 cm (diametro) e non abbia una profondità minore di 50 cm per dare alle radici lo giusto spazio per l’attecchimento.  Per assicurarne la sopravvivenza nel corso dei mesi invernali è bene ricoprire i cespi con del tessuto-non tessuto per dar modo alla pianta di “respirare” ed espletare la fotosintesi senza che la sua struttura venga danneggiata dal gelo.

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