Programmare lo sboccio dei fiori? Forse possibile in futuro

programmare sboccio fiori forse possibile futuroLa ricerca scientifica è inarrestabile, anche per ciò che riguarda la botanica. Forse in un futuro non molto remoto saremo in grado di non essere più “schiavi” della natura in merito alle fioriture, ma potremmo programmare da soli quando fare fiorire una pianta. Un’ipotesi fantascientifica? Sembrerebbe di no, almeno stando a ciò che rivela una ricerca condotta dall’Università di Singapore e pubblicata sulla rivista Plos Biology.

Questo perché gli scienziati impegnati a studiare i meccanismi che vi sono dietro i tempi di fioritura stagionali delle piante, hanno scoperto che esiste all’interno delle piante un “motore molecolare”, una proteina dal nome FTIP1 che trasporta dalle foglie alle gemme il segnale che dà il via allo sboccio dei fiori. Se si riuscisse a comprendere pienamente questo meccanismo, sarebbe possibile portare le piante (qualsiasi tipo, N.d.R.) a fiorire più volte e di conseguenza anche a fruttificare più volte. Fattore questo che porterebbe ad un notevole incremento produttivo.

Gli esperti sottolineano che la fioritura è un processo molto complesso derivante da diversi particolari. Quello più influente è la durata di esposizione alla luce diurna, conosciuto anche come fotoperiodo: la pianta è grazie a lui se riesce a capire la stagione nella quale si trova in base ad una sorta di misurazione della lunghezza del giorno e della notte. E’ proprio grazie a questi recettori che le foglie producono il segnale di cui vi abbiamo parlato in grado di dare il via alla formazione del fiore.

Ci sono voluti gli ultimi cinque anni affinché i ricercatori coordinati dal biologo Yu Hao capissero che la molecola FT che dà il segnale viaggia “sopra” un’altra proteina: la FTIP1 sopra citata. La quale se difettosa, ad esempio, porta a fiorire le piante nel momento sbagliato.

Sono innumerevoli le conseguenze dell’ipotetico essere in grado di programmare le fioriture. Non solo per via di una facilitazione a livello estetico che renderebbe la persona in grado di godere di magnifici fiori di alcune piante, anche le più rare, con maggiore facilità e frequenza, ma come già accennato, si potrebbe raggiungere per ortaggi e simili, un incremento della produttività che porterebbe sostegno, magari, alle economie più deboli.

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