Alle piante carnivore piace il sapore degli insetti

Un recente studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution ci spiega perchè le piante hanno sviluppato la predilezione per nutrirsi di insetti e come è possibile che questo sia avvenuto per piante di luoghi del mondo molto distanti tra loro, continenti differenti, evoluti in condizioni ambientali molto diverse.

I ricercatori della State University di New York a Buffalo hanno analizzato il DNA di alcune piante che hanno l’abilità di nutrirsi di insetti e cioè una pianta carnivora australiana, la Cephalotus follicularis, una nordamericana (Sarracenia purpurea) e una asiatica (Nepenthes alata).

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Queste piante hanno in comune una foglia scivolosa a forma di coppa ripiena di enzimi digestivi, nella quale gli insetti precipitano per non risalire più. L’analisi del genoma della pozza digestiva ha rivelato che le tre famiglie avevano riprogrammato le proteine un tempo utilizzate per rispondere allo stress ambientale, in enzimi impiegati per digerire i corpi degli insetti, e assorbirne i nutrienti.

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Secondo gli scienziati si tratterebbe di un processo evolutivo che ha portato le piante ad adattarsi ai climi e agli ambienti più inospitali per fare fronte alla carenza di nutrienti ambientali. Si sono quindi trasformate in piante predatrici che mangiano insetti.

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Gli scienziati hanno confrontato il genoma della specie australiana con quello delle altre piante carnivore di origine nordamericana e asiatica e hanno scoperto che in tutte è avvenuto lo stesso processo evolutivo, veicolato da condizioni ambientali analoghe. Si tratterebbe di un classico esempio di convergenza evolutiva, quello stesso fenomeno che ha spinto squali, delfini e ittiosauri – animali che appartengono a tre gruppi totalmente differenti – ad avere la stessa forma idrodinamica.

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