Anacardio, albero dai frutti gustosi

L’anacardio, conosciuto con il nome scientifico di Anacardium occidentale è un albero da frutto tropicale da noi apprezzato per i suoi frutti, gli anacardi o noci di anacardio, che consumiamo tostati o all’interno di specifiche ricette.

Se sentite parlare di mela di anacardio non spaventatevi: non si tratta di un differente tipo di albero. E’ semplicemente quello che in botanica viene chiamato un falso frutto, il quale nasce dall’ipertrofia del peduncolo fiorale. Esso è di colore giallo o rosso vivo ed è formato da una superficie sottile e fragile che racchiude una polpa fibrosa. Al contrario il frutto che consumiamo noi, quello reale, è un noce provvista di pericarpo contenente un seme commestibile.

Per ciò che concerne la sua esposizione, essendo un albero tropicale l’anacardio tollera bene ogni temperatura compresa tra i 5° ed i 45°C. Il suo tronco può raggiungere in altezza dai 5 ai 10 metri ed è possibile, sebbene con un po’ di difficoltà, addirittura coltivarla in maniera autoctona, soprattutto se si può disporre di una serra. Il terreno deve essere ben drenato: se ricco di nutrienti ancor meglio, ma la caratteristica più importante è quella di non rimanere vittima di ristagni d’acqua, deleteri per la pianta ed il suo sviluppo. Va sottolineata una cosa se si è intenzionati a provare a coltivarla: la pianta di anacardio non è capace di fruttificare per almeno 4-5 anni. La sua fioritura avviene due volte l’anno in serra e precede di 60 giorni circa la fruttificazione nelle piante abbastanza mature.

Per ciò che concerne le malattie e le avversità delle quali questo albero da frutti può rimanere vittima non bisogna preoccuparsi particolarmente. Come accennato in precedenza, l’anacardio è una pianta che teme i ristagni d’acqua e quindi ipotetiche muffe ed infezioni fungine. Se si fa attenzione alla sua manutenzione, coltivarla non dovrebbe risultare impossibile ma essere una sfida possibile da vincere.

Photo Credits | wichitpong katwit / Shutterstock.com