Campsis, la rampicante delicata

campsis

La Campsis – detta anche Bignonia o Tecoma – è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Bignoniacee ed originaria dell’America Settentrionale, della Cina e del Giappone, particolarmente apprezzata per la sua splendida fioritura.

E’ una pianta che può raggiungere velocemente i 10 metri di alezza, arrampicandosi su muri, recinzioni e pergolati, grazie alle numerose radici avventizie. Le foglie sono ovali e dentate, dal colore verde brillante, e rappresentano un ottimo elemento di decorazione.

Ancor più decorativi sono i fiori, a forma campanulare e costituiti da 5 petali. Il colore va dal giallo all’arancio al rosso, e pur sembrando piuttosto delicati, regalano uno spettacolo con pochi eguali per un periodo abbastanza prolungato nel tempo.

In Italia la Campsis è una pianta parecchio diffusa nelle zone del centro-sud, dove cresce anche allo stato spontaneo nei pressi dei corsi d’acqua. Ciò non vuol dire però che non possa sopportare la coltivazione domestica, a patto che se ne rispettino le esigenze. Quali?

Cominciamo col dire che la Campsis ha bisogno di essere collocata in una zona semi-ombreggiata o anche in pieno sole, ma al riparo dai raggi diretti nelle ore più calde della giornata. La temperatura deve mantenersi mite per tutto il corso dell’anno, quindi nel caso di coltivazione nelle regioni del nord Italia, sarà bene ricoverare la pianta in casa nel periodo più freddo dell’anno.

Di particolare importanza è l’innaffiatura, sempre regolare ed abbondante, per favorire sia la crescita veloce della pianta che la fioritura. I ristagni d’acqua, però, andrebbero evitati, mentre andrebbe controllata spesso l’umidità dell’aria, assolutamente necessaria per il suo sviluppo. Nel periodo invernale, invece, le innaffiature vanno diradate, limitandole ai reali bisogni della pianta (insomma, occorre intervenire solo in caso di evidente sofferenza).

La Campsis si moltiplica per talea semilegnosa, da effettuarsi nel periodo più caldo dell’anno, mettendo a radicare i nuovi rametti in un composto di sabbia e torba e lasciandoli poi al caldo per un paio di mesi, prima della messa a dimora.

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