Come innaffiare i bonsai

La parte più importante della cura dei bonsai è l’innaffiatura. Il terreno di un bonsai infatti deve sempre essere umido ma mai inzuppato e mai deve presentare ristagni d’acqua. La frequenza delle annaffiature dipende dalle caratteristiche del terriccio, dalla stagione e dal clima in cui si trova la piantina quindi dire con certezza ogni quanti giorni bisognerebbe dare l’acqua è impossibile.

Esistono due modi di innaffiare un bonsai. Si può somministrare l’acqua dall’alto, utilizzando un annaffiatoio a doccia e bagnando la chioma in modo da simulare la pioggia. Attenzione se avete acqua molto calcarea: potrebbe lasciare brutte macchie bianche sulle foglie. In questo caso fate riposare l’acqua per 24 ore prima di utilizzarla.
Il secondo metodo invece consiste nel dare acqua immergendo il vaso per metà (o un po’ di più) in una bacinella fino a che la terra non si è inzuppata completamente grazie ai fori di drenaggio.

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QUANDO INNAFFIARE UN BONSAI

Durante l’inverno si innaffia nelle ore calde (12.00-15.00) mentre d’estate nelle ore più fresche della sera.
Se un bonsai riceve poca acqua, la pianta comincia a mostrare un aspetto sofferente con foglie sbiadite e rivolte verso il basso. A volte, specie in estate, può accadere che una pianta subisca un colpo di calore che causa la caduta delle foglie ancora verdi. In questo caso rimediate con un’abbondante innaffiatura.

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Molto più pericoloso per la pianta è l’eccesso d’acqua. I bonsai innaffiati troppo all’inizio vegetano rigogliosamente ma poi le foglie cominciano a cambiare colore, diventando prima gialle e poi nerastre e il marciume comincia a divorare tutto l’apparato radicale. Salvare una pianta in queste condizioni è molto più difficile ma si può provare trapiantando fuori stagione, cambiando il terriccio. Utilizzate terriccio in grado di drenare meglio l’acqua, tenete bene al riparo la pianta da eccessi di sbalzi di temperatura, dal vento e dalle intemperie.

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