I fitofarmaci (prodotti fitosanitari) sono sostanze attive o miscele di sostanze attive, utilizzate in agricoltura e giardinaggio per proteggere i vegetali dagli agenti nocivi.
I fitofarmaci si suddividono nelle seguenti categorie:
Antiparassitari
Gli antiparassitari servono a tenere lontani o aliminare i parassiti delle piante. Sono antiparassitari gli anticrittogamici (funghicidi), i battericidi, gli insetticidi, gli acaricidi (usati per debellare il ragnetto rosso e gli afidi), i molluschicidi (impiegati nella lotta alle lumache), i nematocidi (contro i vermi), rodenticidi (tengono lontani i roditori).
Fitoregolatori
I fitoregolatori sono sostanze in grado di modificare i processi biologici della pianta accelerandoli o rallentandoli. Appartengono a questo gruppo gli ormoni radicanti.
Repellenti
I repellenti vengono impiegati per tenere lontani i parassiti e gli insetti senza ucciderli.
Modificatori del comportamento (degli insetti nocivi)
I modificatori del comportamento influiscono sul comportamento degli insetti che possono nuocere alle colture. E’ il caso delle trappole ai feromoni.
Fisiofarmaci
I fisiofarmaci curano o prevengono le fisiopatie (carenza di elementi nutritivi, ferite da taglio)
Le sostanze attive contenute nei fitofarmaci sono elementi chimici sia naturali, è il caso di alcuni minerali ammessi in agricoltura biologica, che industriali. Le miscele che si trovano in commercio possono contenere uno o più principi attivi uniti a coadiuvanti che ne potenziano l’azione e a coformulanti che ne riducono la concentrazione.
In base al grado di tossicità i fitofarmaci sono attualmente suddivisi in:
- Molto tossici
- Tossici
- Nocivi
- Irritanti
- Non classificati
Per l’acquisto dei primi tre è necessario un patentino che può essere concesso anche agli hobbisti. L’acquisto di fitofarmaci irritanti o non classificati invece è libero come quello dei cosiddetti prodotti PPO (per la cura delle piante ornamentali) destinati all’utilizzo casalingo in balconi, terrazze e aiuole.