Mosca del cardo, insetto parassita

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E’ incredibile quante tipologie di mosche possano esistere. Oggi ci concentreremo su un particolare parassita: la mosca del cardo. La Agromyza andalusiaca rientra in pieno tra gli insetti dannosi per le nostre colture. Inutile dire, dato il suo nome, che il suo ospite preferito è il cardo.

La mosca del cardo è un insetto appartenente all’ordine dei ditteri ed alla famiglia degli agromizidi. Vista da vicino è possibile notare il suo corpo di colore grigio-nerastro, e la sua lunghezza, pari a circa 4-6 millimetri. Tutto ciò fa di lei un insetto molto piccolo ma contestualmente molto fastidioso. La larva è priva di zampe ed è caratterizzata da un restringimento all’altezza di quella che può essere definita la sua testa. E’ questa sua forma ovviamente a creare i danni maggiori. La mosca del cardo  infatti attacca e infesta le foglie, dove mina le grosse nervature ed il mesofillo adiacente ad esse distruggendone i tessuti all’interno nutrendosene. E se questo non fosse già abbastanza, a causa delle punture trofiche e foglie vengono facilmente infestate da famiglie di batteri che portano l’ortaggio alla decomposizione.

La capacità di sopravvivenza di questo insetto è uno dei maggiori problemi che i contadini si trovano a dover fronteggiare. LanAgromyza andalusiaca sverna come pupa nel terreno. Il primo sfarfallamento avviene con la primavera e le femmine dopo l’accoppiamento depongono le uova sulle foglie ed alla base delle piante. Dopo qualche giorno le larve attaccano i cardi cibandosene fino al raggiungimento della loro maturità che a seconda della temperatura varia dalla 3 alle 6 settimane. La capacità di adattamento di questo insetto lo porta spesso a effettuare più generazioni fino all’autunno inoltrato.

La lotta contro la mosca del cardo è essenzialmente di tipo chimico e viene condotta o disinfestando il terreno con i fosforganici o agendo direttamente sulle larve con prodotti endoterapici

Photo Credit | Thinkstock

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