Mosca dell’olivo: insetto parassita

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Un insetto che chi abita nelle campagne conosce bene e che spesso viene scambiato per un particolare tipo di vespa dal corpo rossastro. La mosca dell’olivo può portare a questo fraintendimento chi non la conosce, ma va messo bene in chiaro: si tratta di un insetto parassita che colpisce gli uliveti e che mette a dura prova la resistenza delle olive sull’albero e la  loro bontà.

L’infestazione di questo insetto è una delle peggiori calamità che può riscontrare chi coltiva gli ulivi per ottenere dell’olio.  La bactocera oleae è un fitofago purtroppo molto diffuso appartenente all’ordine dei  ditteri ed  al sottordine dei brachiceri. L’adulto, come già accennato, sembra un incrocio tra una mosca ed una vespa: lungo cinque mm circa ha il capo  ed il corpo rossiccio, gli occhi verdi ed  corpo color bruno dorato con striature nere. Le sue ali sono trasparenti con riflessi iridescenti.  La sua larva, priva di zampe è bianco-giallognola ed è dotata di due mandibole nere che sporgono dal suo capo. Sia le larve che gli adulti creano danni davvero ingenti: le prime si nutrono direttamente della polpa delle olive creando delle vere e proprie gallerie al loro interno. Attacco che non solo si rivela deleterio per l’oliva stessa ma che può portare alla trasmissione nella pianta della rogna dell’olivo, il cui batterio appartiene all’ordine degli pseudomonas. Gli insetti adulti si cibano invece del succo che fuoriesce dalle loro punture, soprattutto nell’atto dell’ovideposizione. I danni risultano essere particolarmente gravi quando l’attacco avviene in tarda estate in autunno: non solo le olive ne escono compromesse nella struttura, ma anche l’olio che se ne ricava acquisisce un odore di muffa.

Le generazioni della bactocera oleae sono circa 3 ed ogni femmina arriva a deporre fino a 250 uova, una per oliva. Combattere la mosca dell’olivo è un lavoro abbastanza complicato. Essa è solitamente di tipo chimico, ed avviene attraverso fosforganici endoterapici e trappole sessuali e cromo-trofiche  Ciò non toglie che anche alcuni accorgimenti di tipo agronomico possano rivelarsi efficienti: come la presenza nell’oliveto di imenotteri calcidoidei ed entomofagi come l’Opius concolor attualmente testato proprio come principale antagonista della mosca dell’olivo e quella della frutta. Importante, anche delle alte temperature di estate e delle basse temperature invernali possono  ostacolare la naturale attività riproduttiva di questo insetto.

Photo Credit | Wikipedia

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