Mosca della cipolla, insetto parassita

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La mosca della cipolla è un insetto parassita che colpisce in particolare questo frutto del nostro orto e generalmente tutte le altre liliacee. E’ un dittero della famiglia degli antomidi che nonostante le piccole dimensioni è in grado di produrre danni abbastanza visibili ai nostri bulbi.

L’adulto della mosca della cipolla è lungo tra i sei ed i sette millimetri ed è dotato di un corpo dal colore grigio-nerastro facilmente riconoscibile. Anche la sua larva, priva di zampe e di colore giallognolo, è identificabile con facilità, grazie tra l’altro, al corpo che si restringe pian piano verso l’estremità cefalica. Come già anticipato il danno causato da questo insetto è di una certa entità. Essa infatti infesta nella sua forma larvale senza sosta i bulbi, distruggendoli man mano. E se questo non fosse già abbastanza a livello tessutale, non di rado la cipolla o la bulbosa infestata muore a causa dell’entrata in contatto con i batteri, i quali la portano rapidamente alla morte.

Il ciclo biologico della delia antiqua, questo il suo nome latino, è il suo primo alleato nella determinazione del danno che è in grado di causare. Svernando come pupa ed iniziando a sfarfallare all’inizio della primavera, questa mosca è in grado di raggiungere addirittura le 4 generazioni l’anno, non dando scampo alle colture colpite. Dobbiamo infatti ricordare che le femmine dopo l’accoppiamento depongono le uova alla base delle piante e sui bulbi dando alle larve, che nascono dopo una settimana, praticamente libero accesso diretto alla loro fonte di sostentamento.

La maturità della larva è strettamente correlata alla temperatura esterna: più sarà calda, minore sarà il tempo necessario alla mosca della cipolla per raggiungere la maturità. La lotta contro questo parassita è di tipo agronomico e chimico. La prima attraverso una “semina” posticipata, la seconda essenzialmente tramite la disinfezione del terreno con fosforganici. In ogni caso gli interventi devono essere condotti con cautela.

Photo Credit | Wikipedia

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