Fioriture primaverili: la Ginestra bianca

Solitamente la Ginestra viene associata al colore giallo, poiché gialli sono i fiori delle specie più diffuse. Ma sapevate che esiste anche una specie bianca di questa splendida pianta? Il nome specifico è Ginesta o Retama monosperma, meglio nota proprio come Ginestra bianca, appartenente alla famiglia delle Leguminose ed originaria della Turchia, sebbene sia diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. E’ costituita da fusti sottili senza foglie e può raggiungere i 3 metri di altezza. I fiori sono di colore bianco e si manifestano nella tarda primavera o in estate.

La Ginestra bianca è una pianta che cresce per lo più allo stato spontaneo, ma non è detto che non possa essere coltivata in ambito domestico, sia in piena terra che in vaso, dove però raggiungerà dimensioni più contenute. La coltivazione è abbastanza semplice e non richiede cure continue, a parte una buona pacciamatura nel periodo invernale, quando le gelate rischiano di compromettere la salute dell’apparato radicale.

Euroflora 2011: torna l’importante manifestazione florovivaistica

Dal 21 aprile al 1 maggio torna a Genova “Euroflora”, l’esposizione floreale internazionale che, quest’anno è giunta alla sue decima edizione. Euroflora è la manifestazione florovivaistica più importante del Mediterraneo, nella quale vengono presentate tutte le novità del settore: dalla cura delle piante in vaso al giardinaggio, dall’arboricoltura al paesaggismo passando per l’ibridazione.

Oltre alla florovivaistica in sé, Euroflora pone un importante accento su temi legati all’ambiente di particolare attualità, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico all’ecosostenibilità, tramite la promozione di un rapporto equilibrato con la natura volto alla tutela della biodiversità.

Proprio in quest’ottica si pone lo slogan della manifestazione “Il fiore che unisce”, che è un invito a condividere l’amore per il pianeta e a rispettare la diversità dei popoli, un messaggio reso tramite l’universale linguaggio dei fiori.

Ibisco: i fiori che vivono solo un giorno

Esiste una pianta dalla curiosa particolarità di possedere l'”effimero” e il “durevole” come propria caratteristica: stiamo parlando dell’Ibisco (nome scientifico Hibiscus), che presenta una fioritura duratura, persistente, che ricopre tutta la stagione estiva, ma che è costituita da fiori la cui vita dura appena 24 ore, davvero fugace.

L’ibisco si presenta come un arbusto che può raggiungere persino i 4 m di altezza, ricco di fiori dalle svariate tonalità, che ravvivano le siepi e i giardini d’estate. Il valore ornamentale di questa pianta risiede proprio dalla lunga durata e dall’accattivante forma dei suoi fiori, dalla loro ampia dimensione e dal piacere dei cromatismi della corolla, costituita da petali che presentano, dalla base verso l’apice, una colorazione a sfumare.

Piante da siepe: il Ligustrum ovalifolium

Tra le piante da siepe più utilizzate alle nostre latitudini c’è il Ligustrum  ovalifolium (o Ligustro a foglie ovali), appartenente alla famiglia delle Oleacee ed originaria del bacino del Mediterraneo. Può assumere portamento arbustivo o di piccolo albero, non superando mai i 4 metri di altezza, con fusti eretti e foglie ovali e lucide, di colore verde brillante. I fiori sono piccoli e profumati, riuniti in pannocchie di colore bianco avorio, e fanno la propria comparsa nella tarda primavera o all’inizio dell’estate.

Generalmente il Ligustro a foglie ovali si coltiva in piena terra, vista la resistenza a temperature molto rigide, ma non è detto che non possa essere allevato in vaso, dove però raggiungerà dimensioni più contenute. Come detto in precedenza. è una pianta che si adatta perfettamente alla formazione di siepi, essendo in grado di creare delle vere e proprie barriere naturali che mantengono la foglia anche nella stagione autunnale.

Semi di girasole, proprietà

Ci occuperemo in questo articolo dei semi di girasole, che tutti conosciamo ma di cui forse ignoriamo le proprietà benefiche all’organismo.

I semi di girasole costituiscono i frutti della pianta annuale Helianthus Annus (nome scientifico del girasole), appartenente alla famiglia delle Asteraceae. I semi di girasole sono degli acheni, ovvero dei frutti secchi contenuti in un singolo seme. Come sostengono diversi studi, questi contengono delle proprietà che li rendono ottimi per il cuore e contro l’invecchiamento, più di qualsiasi frutta secca e di molti semi oleosi come le mandorle o le nocciole.

Presentano infatti un contenuto più abbondante di vitamina E, potente antiossidante che previene le malattie cardiovascolari e contribuisce a ridurre il rischio di cancro. Abitualmente, i semi di girasole risultano famosi per l’utilizzo del loro olio, ricco di acidi grassi insaturi. In realtà, già da un pò di anni, questi vengono impiegati dalla fitoterapia per usi terapeutici, per la proprietà antiossidante e per la presenza di altre componenti.

Semine di marzo: la Mimosa pudica

Tra le innumerevoli piante da seminare nel mese di marzo, vogliamo segnalare la Mimosa pudica, appartenente alla famiglia delle Fabacee ed originaria dell’America del sud. Si tratta di una pianta con fusti sottili e poco ramificati, ognuno dei quali porta numerose foglie pennate, costituite a loro volta da piccole foglie ovali di colore verde chiaro, che durante la notte o a contatto con un oggetto estraneo (ad esempio un dito) si ritraggono, ripiegandosi su se stesse (di qui il nome di “pudica” o “sensitiva”).

Nella tarda primavera e durante l’estate, la Mimosa pudica mostra il meglio della sua bellezza, producendo fiori simili a pompon di colore rosa, che nel corso delle settimane lasciano il posto ai frutti, costituiti da bacche rotonde riunite in grappoli. La Mimosa pudica è una pianta a crescita rapida e già dal primo anno di coltivazione regala ottimi risultati e fioriture spettacolari.

Lavori di marzo, le cure alle orchidee

Le orchidee sono piante molto belle ma anche piuttosto esigenti in fatto di cure, soprattutto per quello che riguarda umidità ed esposizione; è facile che le orchidee deperiscano durante l’inverno, in quanto, spesso, in questa stagione, non ricevono tutta l’umidità di cui hanno bisogno; per fortuna, però, siete ancora in tempo per intervenire ed evitare il completo deperimento della pianta.

La prima cosa da fare è inumidire bene il substrato sul quale vivono, che per essere quello giusto, dovrebbe essere un mix di corteccia e sfagno; per annaffiare il substrato potete usare lo spruzzatore, ovviamente senza esagerare, piuttosto ripetete l’operazione spesso in modo da mantenere l’umidità costante.

Molto spesso le orchidee vengono vendute in un vaso trasparente: questo perché in natura le radici svolgono parte della funzione clorofilliana, e quindi hanno bisogno di un vaso che lasci filtrare la luce; se avete messo il vaso in un coprivaso opaco, toglietelo subito e sistemate l’orchidea in un luogo luminoso e lontano da fonti di calore. Sotto al vaso mettere un sottovaso grande una ventina di centimetri pieno di argilla sempre bagnata in modo da garantire all’orchidea l’umidità giusta.

L’azalea, come curare malattie e parassiti

L’azalea è una pianta che appartiene al genere Rhododendron della famiglia delle Ericaceae. E’ caratterizzata da arbusti che raggiungono mediamente i 50-70 cm di altezza, formati da tralci semilegnosi a foglie caduche e fiori a 5 stami. Le dimensioni contenute la rendono adatta alla coltivazione in vaso, anche all’interno di appartamenti. Il fascino di questa pianta risiede nella sua fioritura, caratterizzata da fiori dalle svariate tonalità di colori che vanno dal bianco al rosso, raggruppati in mazzetti alle estremità dei tralci.

Ora vedremo come questa pianta può essere curata dalle malattie e dai parassiti che più la colpiscono. In primo luogo le malattie da fungo: marciume radicale e del colletto, perdita di foglie e boccioli che rinsecchiscono prematuri, sono patologie fungine dovute a una eccessiva umidità o ristagni idrici. Per combatterle bisogna migliorare il drenaggio e l’aereazione del terreno nonchè rimuovere e bruciare con tempestività le parti ammalate. Per quanto riguarda le innaffiature, è bene evitare di bagnare la parte aerea della pianta e di intervenire durante le ore calde della stagione estiva. In presenza di questo tipo di patologie è consigliato evitare concimi a base di azoto che normalmente le favoriscono.

Calla, varietà e cure

Ancora qualche giorno di pazienza e poi vedremo fiorire i primi esemplari di Calla (o Zantedeschia), pianta appartenente alla famiglia delle Aracee ed originaria del continente africano, molto diffusa anche alle nostre latitudini per via della facilità di coltivazione e della bellezza della fioritura. E’ caratterizzata da tuberi piuttosto consistenti e da foglie di colore verde scuro, che possono raggiungere anche i 45 centimetri di lunghezza. I fiori sono a forma di imbuto con uno spadice rinchiuso da una spata di colore bianco, giallo o verdastro.

La varietà di gran lunga più conosciuta è la Zantedeschia aethiopica, caratterizzata da foglie che sfiorano il mezzo metro di lunghezza, tra le quali spuntano fiori solitari costituiti da spadici gialli avvolti in spate bianche. Molto apprezzata è anche la  Zantedeschia elliottiana, con foglie cuoriformi punteggiate di bianco e spate di colore giallo. Da ricordare infine la Zantedeschia rehmannii, con foglie più strette rispetto a quelle delle altre specie, macchiate di bianco e lunghe fino a 30 centimetri. I fiori presentano spate che vanno dal rosa al rosso, dal giallo all’arancio, e fanno la propria comparsa all’inizio della stagione estiva.

Il cactus, origini e proprietà terapeutiche

Con cactus ci riferiamo a tutte quelle piante che fanno parte della famiglia delle Cactaceae. I cactus sono detti anche piante succulente o piante grasse per la capacità di trattenere una grande quantità di acqua, necessaria per sopravvivere anche per lunghi periodi di siccità. Queste piante sono originarie infatti dei deserti aridi del Messico e di varie zone del Sud America, dove sono presenti più di mille specie differenti. Le loro proprietà benefiche e curative erano già conosciute dai Nativi Americani, i quli le adoperavano per la preparazione di conserve, sciroppi e bevande fermentate che costituivano la cura per diversi mali e il rimedio contro gli infortuni durante vari riti propriziatori.

Come riportato in numerosi resoconti di viaggio, da parte di missionari, avventurieri, naturalisti e colonizzatori del passato, ferite del fisico e dello spirito e certe malattie avevano come unico rimedio l’uso di preparati a base di piante grasse. Ad esempio il peyote, un tipo particolare di cactus tipico della regione settentrionale del Messico, non veniva utilizzato solamente per i suoi effetti allucinogeni, che consentivano i cosiddetti viaggi astrali verso gli antenati, ma veniva impiegato anche come analgesico e anti-reumatico.

L’aglio, un antibiotico naturale

I bulbi e gli spicchi dell’aglio, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, sono talmente utilizzati nelle nostre cucine da dimenticare che una delle proprietà che maggiormente caratterizza questa pianta, oltre ad insaporire i cibi, è la virtù terapeutica di formidabile antisettico. Fin dai tempi più remoti, la pianta dall’odore penetrante veniva infatti apprezzata per le sue capacità medicinali e vietata nei monasteri perchè considerata afrodisiaca. L’aglio, d’altra parte, veniva utilizzato già dagli egizi, secoli prima la nascita di Cristo, come antiparassitario e antibiotico e costituisce oggi uno dei rimedi più conosciuti e usati nella medicina popolare.

I più importanti principi attivi dell’aglio sono la allicina e la tioallile, responsabili dell’odore forte e pungente; contiene inoltre vitamine, minerali, carboidrati, aminoacidi, acidi grassi, steroli, flavonoidi, antocianine, nucleosidi e spstanze solforate.

Piante bulbose: l’Urceolina

Il genere Urceolina comprende cinque specie di piante bulbose appartenenti alla famiglia delle Liliacee ed originario del Perù. E’ caratterizzata da un fusto lungo una cinquantina di centimetri, che porta foglie lanceolate, lucide, di colore verde brillante. I fiori crescono alla sommità dei fusti, sono profumati, di colore giallo, arancio o rosso, e fanno la propria comparsa nella stagione estiva.

E’ una pianta di facile coltivazione, ma purtroppo non si trova facilmente nei nostri vivai. Se però avete la fortuna di trovarla, sappiate che vi regalerà delle grandi soddisfazioni in termini di bellezza della fioritura, che durerà per tutta l’estate, colorando l’ambiente circostante. Ricordate di non esporre l’Urceolina ai raggi diretti del sole e di ricoverarla in casa nella stagione più fredda dell’anno, onde evitare che le gelate compromettano la salute dei bulbi.

Come coltivare le rose in vaso

Vi piacciono tanto le rose ma non avete un giardino a disposizione? Niente paura, è possibile coltivare le rose in vaso e tenerle nel balcone di casa. Le rose migliori da piantare in vaso sono le rose a cespuglio, quelle ad alberello, a meno che il balcone non sia esposto al vento, e quelle sarmentose, cioè rampicanti, che hanno bisogno di una grata o di una ringhiera per svilupparsi.

I rosai possono essere acquistati in un vivaio o in un garden center, insieme ad un vaso profondo circa 50 o 60 centimetri e largo 40; molto importante è che il vaso sia fondo in quanto le radici delle rose scendono molto, e poi devono avete a disposizione una buona quantità di terreno per svilupparsi bene.

Fondamentale è anche il drenaggio, che può essere assicurato sistemando sul fondo del vaso due o tre dita di ghiaia o di argilla espansa, e tenendo sospeso il vaso con dei legnetti in modo da permettere all’acqua di uscire dal foro di drenaggio.

Lo zenzero, usi medicinali

Zenzero è il nome italiano del Zingiber Officinale, una pianta erbacea della famiglia delle Zingiberaceae, originaria dell’Asia Orientale. In questo articolo ci occuperemo delle sue numerose virtù salutari, nonchè del suo utilizzo nella medicina popolare.

Nella medicina ufficiale lo zenzero è considerato un buon stimolante e carminativo, usato frequentemente per curare dispepsia e coliche. Studi recenti hanno dimostrato la sua efficacia nel trattamento di reumatismi grazie alla sua azione revulsiva nelle applicazioni esterne. La radice dello Zenzero agisce efficacemente su tutto l’apparato digerente, soprattutto nei casi di inappetenza, flautolenza e gonfiore intestinale. Inoltre lo zenzero siè dimostrato utile per alleviare la nausea causata dal mal di mare, dalla gravidanza e dalla chemioterapia.