Boletus aestivalis, il Porcino estivo

porcino estivo

L’autunno è il periodo migliore dell’anno per la raccolta dei funghi, ma i veri cercatori sanno benissimo che ogni stagione è buona per riempire il cestino e tornare a casa con un bel tesoro da mostrare. L’estate non fa certo differenza, purché si presentino le giuste condizioni meteorologiche, con acqua e sole dosati nel modo corretto. Uno dei funghi estivi per eccellenza è il Boletus aestivalis, il cosiddetto Estatino, che allieta la vista e delizia il palato come ogni altro tipo di Porcino.

Il Porcino estivo è caratterizzato da un cappello convesso, il cui diametro va dai 4 ai 20 centimetri. Il colore del cappello è grigiastro o nocciola, con evidenti screpolature dovute al caldo tipico della stagione ed all’esposizione al sole. Il gambo può raggiungere i 15 centimetri di altezza e presenta una colorazione biancastra, attraversata da una sorta di reticolo bruno. La carne è bianca o giallastra e presenta un sapore piuttosto dolce.

DOVE TROVARE IL PORCINO ESTIVO.  Il Boletus aestivalis si trova soprattutto nei boschi di latifoglie, specie in prossimità di querce e castagni. Solitamente cresce come esemplare unico, ma non è poi così difficile reperire delle colonie formate da diversi funghi.

COME CUCINARE IL PORCINO ESTIVO. Come altri tipi di Porcino, l’Estatino può essere cucinato in padella con olio, aglio, sale, peperoncino e mentuccia. Volendo, lo si pu utilizzare come condimento per paste e risotti, ma anche come ottimo contorno da accompagnare a piatti di carne.

COME CONSERVARE IL PORCINO ESTIVO. Il Boletus aestivalis può essere congelato sia crudo che cotto, pu essere essiccato o conservato sottolio e sottaceto.

Ricordiamo infine che i funghi sono una vera delizia per il palato, ma possono anche provocare gravi danni per la salute e portare addirittura alla morte. E’ oltremodo pericoloso (e stupido) improvvisarsi cercatori e mangiare tutto ciò che regala la terra. Per essere certi che un fungo sia commestibile è necessario rivolgersi ad un esperto, preferibilmente ad un micologo della Asl.

Photo Credits: northamptonshirewildlife.co.uk

 

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