Funghi primaverili, le specie più diffuse

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La stagione migliore per la raccolta dei funghi è decisamente l’autunno, ma in tutte le stagioni dell’anno è possibile dedicarsi alla ricerca, sebbene nei boschi siano assenti le specie più pregiate. In primavera, ad esempio, è molto facile imbattersi in varietà molto conosciute ed apprezzate, tanto che in diversi paesi si organizzano sagre a tema e mostre micologiche. Andiamo allora a scoprire le specie più diffuse di funghi primaverili.

Il fungo primaverile per eccellenza è il Prugnolo, reperibile nei boschi, soprattutto a ridosso di arbusti spinosi come il Biancospino o il Ginepro. Il Prugnolo è detto anche Fungo di San Giorgio, poiché fa la propria comparsa intorno al 23 aprile, giorno dedicato alla festa di tale santo. E’ caratterizzato da un cappello emisferico o allargato, di colore bianco o grigiastro, e presenta un odore caratteristico di farina. Il Fungo di San Giorgio è commestibile (alcuni lo ritengono ottimo) e particolarmente ricercato in questo periodo dell’anno.

Aggirandoci per i boschi in aprile-maggio, potremmo imbatterci nelle Spugnole, funghi facilmente riconoscibili per via del cappello piramidale o conico a forma di spugna. Si tratta di un fungo molto apprezzato, anche se commestibile solo previa cottura, per via delle sostanze tossiche contenute nella sua carne. La Spugnola si può trovare nei prati o a ridosso dei boschi, specie sotto Olmi e Frassini.

Se invece non amate il sapore di funghi meno conosciuti, come quelli appena elencati, non vi resta che attendere il mese di maggio per assistere alla nascita dei primi Porcini, i cosiddetti Maggiolini, reperibili all’ombra degli alberi di castagno. Si tratta di funghi difficili da trovare, ma vale comunque la pena addentrarsi nel bosco nella speranza di una ricerca proficua.

In ogni caso (e qualunque sia il fungo trovato) ricordate di non affidarvi ai metodi empirici per testare la sua commestibilità. Per essere certi che un fungo sia davvero commestibile occorre affidarsi ad un esperto, preferibilmente ad un micologo della Asl.

Photo Credits: jaederfeldt.com

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