Porcino, il re dei funghi

Il Porcino o Boletus edulis è considerato a ragione il fungo per eccellenza, il “pezzo” più pregiato nella collezione dei micologi. E’ caratterizzato da un cappello per lo più tondeggiante, con diametro di misura variabile (da uno a trenta centimetri), che assume colorazioni diverse a seconda dell’habitat e dell’età. Il gambo è carnoso e robusto, solitamente bianco, ma con venature di colore diverso.

La carne del Porcino è compatta, non cambia colore nel momento del taglio e presenta un odore gradevole. Il fungo Porcino cresce solitamente nei boschi di castagno, quercia e faggio, in diverse stagioni dell’anno, a seconda delle precipitazioni, della temperatura e dell’irradiazione solare.Tra le specie più diffuse di Porcino troviamo il Boletus Aereus o Porcino nero, con cappello di colore scuro e gambo brunastro; il Boletus granulatus o Porcino granuloso, caratterizzato da un cappello di colore marrone chiaro e gambo biancastro; il Boletus badius o Porcino bruno, con cappello di colore marrone più o meno scuro, largo fino a 15 centimetri, e gambo brunastro; il Boletus scaber o Porcinello, caratterizzato da un cappello di colore grigiastro o marrone, la cui carne diventa scura nel corso della cottura.

I funghi porcini sopraelencati sono commestibili e molto ricercati nel mercato ortofrutticolo, come dimostra l’elevato costo per chilogrammo. Del resto, la ricerca del Porcino presenta spesso notevoli difficoltà e non sempre è semplice trovare fungaie particolarmente nutrite.

COME SI CUCINA IL PORCINO. Il Porcino si presta a diversi utilizzi nel campo culinario. Può essere cucinato come piatto singolo, con olio, sale, aglio e mentuccia, ma anche utilizzato nel condimento di primi piatti come risotti o pasta (ottime le fettuccine al porcino). Inoltre può essere essiccato o congelato sia crudo che cotto.

Per concludere, ricordiamo che il mondo dei funghi è appassionante, ma può nascondere numerose trappole. La ricerca deve essere effettuata da micologi esperti, poiché un solo fungo tossico o velenoso può causare gravi danni per l’organismo o portare addirittura alla morte per avvelenamento.

Photo Credits: Gioia Bò

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