Orto in casa: metti i pomodori in vaso

Pomodori

Sono un classico del “giardinaggio fai da te“. Alcune varietà sono diventate di moda per terrazzi, balconi e spazi di ridotte dimensioni.

Negli orti le varietà di pomodoro più diffuse sono quel le che si coltivano su sostegni. Ultimamente, però, si stanno diffondendo anche specie di produzione ndustriale, robuste e con frutti di ottimo sapore, che vengono coltivate a contatto con il terreno e quindi non hanno bisogno di tutori.  Sono dette “a sviluppo determinato” perché, dopo ver prodotto diverse infiorescenze, bloccano la loro crescita in altezza.

Se volete provare una di queste varietà, ricordate che la coltivazione a contatto con il terreno può favorire malattie e marciumi dei frutti. Per evitare l’inconveniente, coprite il terreno con una pacciamatura di teli di plastica (in vendita nei consorzi agrari e nei centri di giardinaggio).

Un’altra specie di pomodoro, coltivato con sempre maggiore frequenza anche nei piccoli orti familiari, è il pomodoro “ciliegino“: si adatta a differenti climi e a vari tipi di terreno, compresi quelli sassosi, e necessita di pochissimi interventi antiparassitari .

Ne esistono numerosissime varietà: le bacche hanno dimensioni variabili, ma sempre contenute; possono essere perfettamente sferiche o un po’ allungate.Per coltivare il ciliegino in vaso, scegliete un contenitore capiente, di almeno 25 centimetri di diametro. Adoperate varietà a sviluppo determinato e irrigate con costanza.

La raccolta si esegue quando i frutti sono ben maturi, in genere da metà luglio sino a metà ottobre. Una volta raccolti, i ciliegini si conservano in frigorifero per circa due settimane, ma devono essere privi di screpolature e di spaccature.

Tutti i pomodori hanno bisogno di acqua e di nutrimento per dare una produzione abbondante e per mantenerla costante nel tempo. Quindi, non fate mai mancare l’acqua, dirìgendo le innaffiature sempre sul terreno e sull’apparato radicale, mai su foglie e frutti. Al momento della maturazione dei pomodori, però, riducete o sospendete del tutto le irrigazioni.

Usate fertilizzanti specifici, a basso tenore di azoto e ad alto tenore di potassio. Guardate l’etichetta del prodotto, dove sono normalmente riportate tre lettere e tre numeri in sequenza, ad esempio NPK 9-6-15. Le lettere indicano proprio i principali elementi chimici della fertilità, cioè azoto (simbolo chimico N), fosforo (P) e potassio (K). Le cifre specificano invece in quale percentuale ciascun elemento è presente nel prodotto.

Quindi, il primo numero nella formula di un concime dice quanto azoto vi è contenuto: questo è l’elemento nutritivo per eccellenza, che permette l’accrescimento di tutta la pianta (steli, fusti, rami, foglie).

La percentuale di fosforo è il secondo numero: questo elemento serve ad aumentare la resistenza alle malattie e alle avversità climatiche. Il potassio (terzo numero) rende i fiori più grandi e colorati e rinforza tutta la pianta.  In più, se viene somministrato alle piante da frutto, ne aumenta il tasso zuccherino. Ecco quindi perché è tanto importante.

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