Falena sfinge testa di morto, impollinatrice o parassita?

Quando si parla di insetti in contesto colturale si tende a concentrare la propria attenzione su quelli più pericolosi. Davanti alla Falena sfinge testa di morto come bisogna reagire: impollinatrice o parassita?

bruco falena sfinge testa di morto

Per assurdo questa stupenda falena può essere considerata entrambe le cose a seconda del loro stadio di maturità.E’ innegabile infatti che la sua forma larvale sia tra le più voraci per ciò che concerne la propria piante ospite. Ma è altrettanto vero che la falena, ghiotta di miele, nella ricerca di un alveare dal quale succhiare il suo cibo preferito posandosi di fiore in fiore lavora involontariamente al pari delle api e degli altri insetti impollinatori.

Falena sfinge testa di morto in Italia

In Italia la falena sfinge testa di morto è ormai quasi inesistente: i diversi approcci colturali messi in atto e l’uso di insetticidi ha decimato fortemente le colonie di questo lepidottero, al contrario molto diffuso ancora in Africa. Sebbene qualche esemplare sia ancora riscontrabile, specialmente a sud, la presenza massiccia che una volta caratterizzava le nostre latitudini e da tempo ormai sono un ricordo.

Larva aggressiva

La larva della falena sfinge testa di morto non è solo molto vorace nei confronti delle sue piante ospiti (il Goji, l’olivo, il tabacco, la paulownia, il fagiolo, la carota, il ligustro, il lillà, la cannabis ed il gelsomino, N.d.R.) nutrendosi delle sue foglie, ma ha anche una particolarità molto interessante: se si sente attaccato il bruco di questa falena digrigna le mandibole, facendo un forte clic, tentando di mordere il proprio aggressore.

Photo Credits | Florian Andronache / Shutterstock.com

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