Con il nome di fior di loto si indicano due specie di piante acquatiche appartenenti al genere Nelumbo, della famiglia delle Nelumbonaceae, originarie di Asia, America e Australia. Più precisamente, si tratta delle specie Nelumbo lutea e Nelumbo nucifera che, come le ninfee, sono impiegate per dare un tocco di magia a stagni o piccoli invasi di acqua in giardini e boschetti.
La nelumbo nucifera, meglio nota con il nome di fiore di loto asiatico, è caratterizzata da grandi foglie (possono raggiungere fino a 60 cm di diametro) dall’aspetto ceroso, fiori rosa profumati e frutti ornamentali che una volta essiccati entrano a far parte di deliziose composizioni floreali. Si tratta di un fiore sacro per buddisti e induisti i quali lo considerano, fra l’altro, simbolo di purezza per la sua caratteristica di emergere candido da terreni fangosi.
La nelumbo lutea (o loto americano) è originaria dell’america centro-meridionale, ma viene coltivata nell’america del nord dai nativi per l’uso alimentare di semi e rizomi. E’ caratterizzata da fiori profumati e di colore giallo.
I fior di loto possono raggiungere il metro di altezza e le loro radici devono essere coperte da almeno 15-20 cm di acqua. Quanto agli accorgimenti colturali, si tratta di piante molto resistenti che esigono di essere coltivate in pieno sole o in penombra, mai all’ombra completa. Vanno messe a dimora in contenitori capienti (fino ad 80 cm di diametro per le piante più robuste) riempiti di terriccio fertile misto a torba e quindi ancorati al fondo dello stagno o laghetto.
Nelle zone caratterizzate da inverni particolarmente rigidi è opportuno rimuovere i contenitori dall’acqua e tenere le piante immerse in sabbia umida e al riparo fino alla primavera successiva. Una volta immerse in acqua le piante prolificano piuttosto rapidamente formando in breve tempo un suggestivo tappeto di fiori e foglie.
Una curiosità: i frutti presentano numerosi fori ciascuno contenente un seme dal potere febbrifugo e antinfiammatorio.
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