Lavori di novembre: abbattere gli alberi malati

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I lavori da effettuare nel giardino nel mese di novembre sono quasi tutti di tipo manutentivo. Oggi parleremo di uno molto particolare, non sempre necessario, ma che è bene eseguire se ci si trova ad avere a che fare con grandi arbusti o piante malate: quello dell’abbattimento, in particolare degli alberi.

L’Italia è una zona essenzialmente temperata ma spesso preda nel mese invernale di gelate e nevicate. Immaginate cosa potrebbe accadere se dei cumuli di neve si posassero su un albero malato, magari nelle vicinanze di un’automobile o di una casa. Si tratterebbe di una situazione pericolosa sia per le persone sia per le cose. E’ quindi necessario in questo periodo di “stasi” metereologica provvedere alla rimozione degli alberi che ormai morti o gravemente malati possano rappresentare una minaccia. Magari provvedendo nel giusto periodo alla messa a dimora di nuovi esemplari.

Se gli alberi sono di altezza superiore a cinque metri, ma anche in caso di non dimestichezza con il lavoro in questione è bene affidare l’opera di abbattimento alle ditte specializzate che operano sul territorio. Se l’arbusto o l’albero sono di piccole medie dimensioni si può provare a fare da soli, ma ricordando sempre che si tratta di un lavoro “potenzialmente” pericoloso. Verificate con attenzione che vi sia abbastanza spazio intorno alla pianta affinchè la stessa possa cadere in sicurezza. E’ consigliato legare il tronco dell’albero con una fune robusta verso il lato dove lo si vuole far cadere. Prima di attaccare il tronco è necessario eliminare le branche principali un po’ per volta e poi recidere i monconi rimasti nelle vicinanze del fusto.

Per tagliare il tronco bisogna praticare due tagli obliqui e convergenti per circa i due terzi del diametro dello stesso e ad un’altezza di circa 1 m da terra, ed asportare il cuneo di legno così ottenuto. Bisogna posizionarsi per fare ciò, dalla parte verso la quale bisogna farlo cadere. Ci si sposta poi sul lato opposto e si taglia diagonalmente dall’alto verso il basso fino a raggiungere il cuneo: è possibile quindi provocare la caduta con una leggera spinta o tirando la corda che funge da ancoraggio. Il ceppo con le radici si deve estrarre scalzando il terreno all’altezza del colletto e facendo leva con una vanga.

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