Piante officinali: la Frassinella

La frassinella, conosciuta anche come limonella e dittamo e una pianta officinale appartenente alla famiglia delle Rutaceae; il suo nome botanico, che è Dictamnus albus, deriva da “Dikte”, il nome di un monte che si trova nell’isola di Creta e “thamnos”, che significa arbusto.

La frassinella, infatti, si presenta come un arbusto alto dai 3 ai 10 dm che cresce spontaneo in Europa e nelle zone temperate dell’Asia; il dittamo non è molto diffusi in Italia anche se possibile trovarlo in alcune zone boschive della Penisola, mentre è totalmente assente nelle pianure alluvionali del centro-nord e delle isole.

La frassinella è una pianta aromatica che, in maggio e giugno produce dei fiori composti da quattro petali rivolti verso l’alto e da uno verso il basso di circa 5 centimetri di diametro e di colore bianco e rosa; le sue capsule contengono i semi di consistenza coriacea. Se vi imbattete in una pianta di frassinella, prestate attenzione nel maneggiarla, in quanto è ricoperta di ghiandole che secernano sostanze irritanti per la pelle.

Forzatura

Con il termine forzatura si indica l’insieme delle tecniche impiegate,

Il Geranio tomentosum

Tra le tante varietà di Geranio merita una menzione particolare il Pelargonium tomentosum (Geranio tomentusum), meno spettacolare nella fioritura rispetto ad altre specie, ma apprezzato per la bellezza del suo fogliame. I fiori sono estremamente piccoli, di colore bianco (lilla o rosa in alcuni ibridi) e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, per poi decorare la pianta fino ai primi freddi autunnali. Le foglie sono variegate, di grandi dimensioni rispetto al altre specie di geranio, e delicatamente profumate, specialmente se sfregate tra le dita.

Il Geranio tomentosum si coltiva in contenitore o in piena terra, nella decorazione di aiuole o bordure, ma rende al massimo della bellezza se collocato in vasi sospesi, visto il portamento strisciante o ricadente.

La pianta di jojoba

Forse non avrete mai sentito parlare della Simmondsia chinensis, ma sicuramente conoscerete l’olio di jojoba: bene, perché la pianta dai cui semi si ricava questo prezioso olio vegetale è proprio la Simmondsia, un cespuglio originario del deserto della California e del Messico, appartenente alla famiglia delle Simmondsiaceae.

Nonostante il nome ufficiale Simmondsia chinensis questa pianta non ha niente a che vedere con la Cina, questo nome è dovuto a una trascrizione sbagliata da parte di un botanico; il nome comune jojoba è stato creato dalla popolazione dei nativi nordamericani “O’odham” che abitano nel deserto di Sonora nel sud-ovest degli Stati Uniti e del Messico, che da sempre usano i semi di questa pianta come unguento.

La jojoba si presenta come un arbusto legnoso alto circa due metri, caratterizzato da foglie ovali e coriacee di colore verde, ricoperte da una patina cerosa; la Simmondsia è doica, ossia porta fiori i fiori maschili e femminili su piante diverse; i fiori sono piccoli di colore bianco-giallastro e la fecondazione avviene tramite il vento, ossia è anemofila.

Cascola

Con il termine cascola si indica la caduta prematura dei

Gardenia, coltivazione e cure

La Gardenia è una pianta arbustiva sempreverde appartenente alla famiglia delle Rubiacee ed originaria della Cina, del Giappone e dell’Africa del Sud. E’ caratterizzata da foglie lanceolate ed oblunghe, lucide, cerose, di colore verde scuro, e da fiori bianchi molto profumati che fanno la propria comparsa in primavera ed in estate.

E’ una pianta coltivabile in appartamento per gran parte dell’anno, data la scarsa resistenza alle basse temperature. Solo in estate si può azzardare l’esposizione al di fuori della mura domestiche, garantendo però alla Gardenia il corretto ombreggiamento nelle ore più calde della giornata. Temperatura a parte, è una pianta di facile coltivazione che richiede poche cure, a patto che si trovi la giusta collocazione all’interno della casa.

Ripicchettatura

L’operazione detta di ripicchettatura consiste nel trasferimento delle giovani piantine

Ortensie, varietà e cure

Al genere Hydrangea, meglio conosciuta come Ortensia, appartengono circa ottanta specie di piante dal portamento sia arbustivo che rampicante, caratterizzate da fusti piuttosto robusti che possono raggiungere i 15 metri di altezza, sebbene le specie più coltivate alle nostre latitudini non superino i 4 metri. Le foglie sono lobate, a margine dentato, di colore verde chiaro o scuro, a seconda della specie. I fiori possono essere sterili o fertili, a forma di stessa e riuniti in pannocchie di colore bianco, rosa, lilla malva o azzurro e fanno la propria comparsa nella stagione estiva.

La specie più coltivata è senza dubbio l’Hydrangea macrophylla, originaria del continente asiatico (in particolare della Cina e del Giappone) e caratterizzata da portamento tondeggiante e da foglie dentate di colore verde chiaro. I fiori sono riuniti in corimbi sterili di colore rosa, azzurro, bianco o lilla, spesso sfumati. All’interno della stessa specie si distinguono due varietà differenti, il Gruppo Hortensia, con corimbi globosi ed appariscenti, ed il Gruppo Lace Caps, con corimbi composti da fiori ancora schiusi circondati da infiorescenze aperte.

Piante officinali: il lapazio

Il lapazio o romice è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Polygonaceae. Il lapazio, il cui nome botanico è Rumex crispus, è una pianta originaria dell’Asia e dell’Europa orientale, e in Italia è diffusa soprattutto al nord allo stato spontaneo.

Questa pianta è dotata di un robusto rizoma sotterraneo e si caratterizza per il fusto alto fino a due metri molto ramificato nella parte superiore e, per le foglie dalla forma oblunga e lanceolata. L’infiorescenza del lapazio è una pannocchia formata da fiori riuniti in fascetti; questi fiori sono formati da tre tepali esterni e da tre tepali interni che crescono all’interno del frutto che è un achenio dalla forma piramidale. Il nome della pianta, ossia “rumex” deriva dal latino “lancia”, con rifermento alla forma delle sue foglie.

Il lapazio viene usato in erboristeria in quanto possiede proprietà depurative, astringenti, lassative e rinfrescanti, e può essere usata in caso di mal di gola, tosse secca e laringite.

Fioriture primaverili, il Ciliegio ornamentale

Il Prunus cerasus o Ciliegio ornamentale è una pianta coltivata per lo più per la bellezza della sua fioritura, sebbene i suoi frutti siano commestibile come quelli del ciliegio comune. Appartiene alla famiglia delle Rosacee ed è originario delle regioni del Medio Oriente, anche se ormai la sua diffusione è estesa a tutte le zone temperate del Pianeta. Il Ciliegio ornamentale è caratterizzato da un fusto eretto con chioma piramidale e foglie ovali di colore verde chiaro. I fiori sono di colore bianco o rosa, semplici o doppi, e fanno la propria comparsa nella tarda primavera.

Allo stato spontaneo cresce su qualunque tipo di terreno, mentre nella coltivazione domestica è consigliabile mescolare al substrato una buona dose di stallatico maturo nella fase di messa a dimora ed alla fine dell’inverno. Lo si può coltivare anche in vaso, dove raggiungerà dimensioni più contenute, o addirittura come bonsai.

Idroponica (coltivazione)

La coltivazione idroponica, detta anche idrocoltura, è una tecnica di coltivazione fuori suolo, in cui cioè non viene usata terra o altro materiale con caratteristiche simili. Il substrato infatti è costituito da materiale inerte, poroso, quale argilla espansa, perlite, vermiculite, zeolite, fibra di cocco, lana di roccia, che ha la funzione di proteggere le radici ma non quella di garantirne l’ancoraggio. La pianta viene quindi irrigata tramite immersione in una soluzione nutritiva fatta di acqua e composti inorganici che apportano gli elementi nutritivi normalmente assicurati dal terriccio.

Si tratta di un metodo di coltivazione particolarmente adatto alle piante da appartamento, soprattutto se dotate di radici robuste e caratterizzate da uno sviluppo rapido. Tra le piante grasse invece si presta alla coltivazione idroponica soprattutto l‘aloe mentre è meglio non adottare l’idrocoltura nel caso dei cactus. Adatte all’idrocoltura anche molte piante epifite tra cui le orchidee e le Bromeliaceae.

Il Gelsomino officinale

Al genere Jasminum appartengono circa 200 specie di piante arbustive e rampicanti appartenenti alla famiglia delle Oleaceae, originarie delle regioni tropicali temperati. Qui su Pollice Green ci siamo occupati più volte del gelsomino, ma oggi vogliamo tornare sull’argomento per farvi conoscere il Gelsomino officinale (Jasminum officinale), comunemente conosciuto come gelsomino bianco; il gelsomino officinale è una pianta arbustiva dal portamento rampicante che in estate produce dei fiori di colore bianco con sfumature rosacee.

Il gelsomino officinale possiede proprietà astringenti, antidepressive e sedative; le parti usate sono i fiori che devono essere raccolti al mattino presto, non appena la rugiada scompare, oppure nel tardo pomeriggio.

Oltre ai fiori, comunemente usati sotto forma di infuso, in fitoterapia vengono utilizzate anche altre parti del gelsomino bianco come le foglie, utili contro il raffreddore e la sinusite, e l’olio essenziale ideale da usare per i bagni o per i massaggi se avete la pelle secca e screpolata.

Cumulo

Il cumulo è un metodo di conservazione del raccolto all’aperto,