Significato dei fiori: l’aconito

L‘aconito è un’erba officinale di tipo perenne diffusa in Nord America ed europa che nel nostro paese si riproduce con facilità sulle alpe. Si tratta di un fiore blu-violaceo, leggermente peloso, facilmente riconoscibile grazie ai suoi cinque petali: quello più  alto ricorda un elmo. La pianta, che può raggiungere gli 1,5 m di altezza è caratterizzata da un significato specifico nel linguaggio dei fiori, che ora esploreremo.

L’aconito è un fiore velenoso riconosciuto come tale anche dagli animali. Molto bello a vedersi è pericoloso a maneggiarlo se non si fa come fare. Contiene forti quantità di un alcaloide tossico molto pericoloso anche solo per contatto: l’aconitina, di cui le foglie e le radici sono impregnate. Non è una fioritura che viene utilizzata per comporre mazzi floreali di solito, ma la sua natura e la sua azione lo hanno portato negli anni ad assumere un significato di vendetta ed amore colpevole.

La mitologia greca, ad esempio,  narra che Cerbero, cane a tre teste di Ecate, regina dell’Ade, avesse nella propria bava dei semi di aconito e che quando Ercole lo rapì trascinandolo, con la bava del cane favorì l’ingresso dell’aconito sulla terra. Nella tradizione norvegese esso rappresenta l’Elmo di Odino, il più valoroso guerriero teutonico. Un “casco” particolare che dava il potere, a chiunque lo indossasse, di divenire invisibile. Mentre la tradizione cristiana avrebbe plasmato sulla forma del petalo d’apice del fiore il cappuccio dei monaci.

Storicamente Plinio cita questo fiore e la sua aconitina come il veleno ad azione più rapida, ma lo ritiene anche un potente antidoto per molti altri tipi di sostanze tossiche come il veleno degli scorpioni, come se la tossina si autodistruggesse distruggendo i veleni con i quali viene in contatto. Lungo il medioevo venne considerato simbolo di malefici a tal punto di essere considerato uno degli ingredienti preferiti da maghe e streghe. Fiore pittoresco e pericoloso, ma interessante.

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